Reggio, minacce al magistrato Cotroneo: la sua foto segnata con una croce

Un messaggio che non lascia molte interpretazioni

Un proiettile di fucile già esploso, una foto segnata con una croce: un messaggio che non lascia molte interpretazioni.

Nel mirino questa volta Tommasina Cotroneo, da tempo a capo dell’ufficio Gip – Gup del tribunale di Reggio Calabria. Ad accorgersi del sinistro messaggio al magistrato reggino – scrive Gazzetta del Sud nell’edizione odierna – gli uomini della sua scorta che ieri sera, poco prima dell’ora di cena, hanno recuperato i due reperti all’interno dell’androne della palazzina in cui vive il magistrato reggino.

Un’intimidazione che è riuscita ad arrivare ad una manciata di metri dall’abitazione del togato e su cui stanno indagando gli uomini della squadra mobile coordinati dalla procura della città delle Stretto, che hanno già passato al setaccio la zona del rinvenimento nel tentativo di rintracciare qualche elemento in grado di fare luce sugli autori dell’ennesima intimidazione che vede come destinatari i magistrati di Reggio.

Tante negli anni le ordinanze firmate dal capo dell’ufficio Gip – Gup del tribunale sulle cosche che operano in un territorio considerato come capitale mondiale della ndrangheta, ultima in ordine di tempo quella Malefix che ha riportato sotto i riflettori della cronaca le cosche di Archi dei De Stefano Tegano.

Le parole del Procuratore Bombardieri

«La gravissima minaccia nei confronti dell’ufficio Gip di Reggio Calabria – ha dichiarato il Procuratore capo Giovanni Bombardieri – ha il significato di un pesante attacco non solo al singolo giudice ed ai colleghi del suo ufficio ma all’intera giurisdizione del distretto di Reggio Calabria, in un momento in cui sempre più efficace risulta il contrasto alla criminalità organizzata di stampo ndranghetista.

Sono sicuro – ha concluso Bombardieri – che la presidente, così come i giudici della sua sezione e tutti magistrati di Reggio non si faranno intimidire dalle vigliacche minacce portate avanti nell’ombra».