Reggio Pride, Bertullo (CPO) risponde alla Chiesa e difende Falcomatà

In attesa della replica del primo cittadino (arriverà?) alla dura nota della Chiesa, Laura Bertullo interviene in difesa del primo cittadino

«Nessuno escluso, mai»

La dichiarazione del sindaco Giuseppe Falcomatà durante il corteo di sabato 27 e la sua partecipazione al Gay Pride di Reggio Calabria ha stizzito la Chiesa che ha diffuso nella giornata di oggi una dura nota contro il primo cittadino.

In attesa della replica di Falcomatà (arriverà?) riportiamo il testo dei due post apparsi sul profilo Facebook del presidente della Commissione Pari Opportunità della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Laura Bertullo.

“Segnalo sommessamente una differenza, sostanziale, tra pride e family day. Il pride accoglie tutti, omosessuali ed eterosessuali, come abbiamo ampiamente dimostrato in quel fiume di persone in strada, tutti insieme, etero e gay, abbracciati e felici, pochi giorni fa. Il family Day semplicemente non contempla, per sua stessa definizione di contenuti, la partecipazione degli omosessuali. Tutta qui la differenza. Se al family Day potessero partecipare gli omosessuali, nella loro libertà di considerarsi famiglia e rivendicare come ogni essere umano il loro diritto all’amore, sarebbe bellissimo davvero festeggiare insieme la famiglia, come aggregazione di amore umano intenso e vero, al di là dell’inclinazione sessuale degli individui. Se gli omosessuali non ci discriminano ma al contrario ci fanno gioiosamente partecipare alle loro feste per affermare i loro sentimenti perché noi eterosessuali ci sentiamo in diritto di escluderli in nome di una fantomatica supremazia del nostro orientamento sessuale? È un discorso di tale ovvietà che quasi mi sgomenta farlo in termini così elementari, vorrei alzare il livello del ragionamento, suffragarlo con somme prove ed eleganti filosofie, ma alcune cose nascono dentro una disarmante semplicità e da lì non riesci a spostarle, restano limpide nella loro verità apodittica, nel caso di specie quella inconfutabile del fatto che l’Amore è Amore, in tutte le sue forme, oltre ogni retaggio culturale discriminatorio.”

Dopo aver precisato la differenza tra family day e pride Laura Bertullo difende il sindaco Falcomatà con un altro lungo post.

“È doppia morale stare dalla parte di TUTTI senza marcare alcuna differenza tra le persone per il loro orientamento sessuale? È doppia morale dire sì a manifestazioni che includono TUTTI, a prescindere dal loro orientamento sessuale, e non affiancarne altre che allontanano e moralmente additano fosse anche uno solo dei nostri fratelli perché omosessuale? Di doppio io qui vedo solo due occhi in grado di confluire in un unico sguardo, uno capace di includere, abbracciare e rispettare tutti. Lo sguardo lucido e gentile di un Sindaco, il nostro, che fonda la sua azione politica su intoccabili e fondamentali principi etici e laici a protezione dei diritti umani e morali di tutti i cittadini, al di là del loro colore della pelle e delle loro inclinazioni sessuali. La sua presenza al Pride, tra omosessuali ed eterosessuali, ha dimostrato quanto davvero una mente intelligente possa fare sintesi dei bisogni di ciascuno, senza alcuna discriminazione, oltre la muraglia di coriacei e pericolosi tabù sociali. Bravo Giuseppe Falcomatà.