Reggio, vicenda stadio: il Granillo chiede aiuto

di Matteo Occhiuto - Il momento, a Reggio Calabria

di Matteo Occhiuto Il momento, a Reggio Calabria, non è dei migliori. La città non vive un periodo economicamente florido ma, anzi, fatica a rispondere ai colpi di una crisi economica che, soprattutto al Sud, ha evidentemente provocato ferite nette e ben profonde. La Reggio sportiva ne è lo specchio più chiaro, con il fallimento della Reggina nell’estate di tre anni fa ed una Viola che, ad oggi, ristagna in un clamoroso quanto scuro limbo.

Granillo 2La mancanza d’eccellenze e, soprattutto, d’investimenti corposi, ovviamente, trova sbocco nell’incuria in cui stanno cadendo le strutture principi per eccellenza della città dello Stretto. Ovvero quel PalaCalafiore motivo d’orgoglio degli anni ’90 e 200o ma soprattutto il Granillo. Che, oggettivamente, iniziamo realmente a faticare a catalogare come stadio di calcio.

vibonese_FEsta-1020x685 Il Granillo “risistemato” in occasione di Vibonese-Troina del 13 maggio

A neanche un mese dalla prima partita ufficiale della Reggina, infatti, lo stato dell’impianto di Viale Galilei è assolutamente pietoso e scandaloso. Due mesi dopo gli interventi di Caffo, che in tre giorni aveva ridato al manto erboso una parvenza di dignità, le foto pubblicate oggi dal collega Ugo La Camera (scattate da Nino Pratticò) sulla fan-page Leggende Amaranto certificano una condizione di totale quanto assurdo abbandono. Erba, ove presente, incolta, mescolatasi a quella che, ad occhio, sembrerebbe un mix di terra e sabbia simil-Sahara. Un biglietto da visita davvero desolante che non può che affossare il cuore d’ogni tifoso. 

Granillo 1Nei prossimi giorni, come rivelato dall’assessore dello Sport Giovanni Latella ai nostri microfoni in settimana, partiranno i lavori su manto e servizi del Granillo ma, dato lo status quo delle cose, potrebbe essere troppo tardi.

Due, poi, le domande che viene naturale porsi: la prima riguarda sul bando che, a Palazzo San Giorgio, avrebbero intenzione di promulgare per assegnare, in concessione, lo stadio di via Galilei. Perché svalorizzare in questo modo una struttura che, con pochi, mirati, interventi potrebbe essere nuovamente il fiore all’occhiello che era nel decennio della Serie A della Reggina? E, di conseguenza, perché aspettare che il Granillo si riduca in questo stato scandaloso per intervenire, andando a spendere, senza dubbio, molto più denaro per ricostruire anziché mantenere?

Domande, alle quali, probabilmente, non si avrà mai una reale risposta.