Reggio verso le Comunali, Klaus Davi: ‘Mia candidatura a sindaco è la naturale prosecuzione di una storia d’amore’

Il massmediologo a CityNow: ‘Sono un liberale di sinistra, non sono per Falcomatà, stimo Lamberti, ma non rinuncio alla mia lista’

Oggi la scena è tutta per lui. Da vecchia volpe che conosce i segreti della comunicazione, Klaus Davi è balzato agli onori della cronaca in un battibaleno. Prima per il polverone sollevato dal video di promozione turistica commissionato alla sua Agenzia dai sindaci della Locride, e poi, e non certo per ordine di importanza, per l’annuncio della sua discesa in campo alle amministrative di Reggio Calabria quale candidato a sindaco.

Il massmediologo che ormai da anni racconta la Calabria, anche nelle sue sfaccettature più amare, non si lascia intimorire da nessun tipo di sfida:

“Reggio la conosco bene – ci dice dall’altra parte della cornetta -. L’ho girata tutta, anche se a dire la verità, l’unico quartiere che conosco un po’ meno è Arghillà. Ma ormai c’è molta familiarità tra me e le reggine e i reggini”.

E a chi ancora oggi si domanda cosa ci azzecca Klaus Davi con la Calabria e con Reggio lui risponde quasi emozionato:

“Il mio amore con la Calabria nasce 5 anni fa. È un amore fisico, intellettuale. Vivo a Milano, lavoro a Milano, ho l’Agenzia a Milano, e continuo a lavorare qui, ma appena posso vengo giù, almeno una volta al mese. Ho fatto l’85% di presenze al Consiglio comunale di San Luca dove sono consigliere comunale. Consentimi di dire che la scelta di candidarmi a Reggio è la naturale prosecuzione di una storia d’amore, ma anche di una narrazione”.

Da profondo conoscitore della comunicazione e della materia politica, Klaus Davi nelle ultime settimane ha lasciato delle tracce da seguire. Ha fatto sapere che si sente svincolato dai partiti e dalle coalizioni tradizionali, e di apprezzare il progetto culturale di Eduardo Lamberti Castronuovo, con la televisione del quale, ha anche collaborato per la realizzazione del video incriminato dalla grande stampa nazionale.

“Io nasco come giornalista dell’Unità e sono un uomo culturalmente di centrosinistra, questo è innegabile. Ma mi ritengo un liberale, un moderato. Per dire, molte posizioni di Berlusconi oggi sono anche le mie. Sul Mes, sull’Europa, su come fare l’opposizione a volte mi dico, oddio la penso come lui. Quindi mi definisco un liberale di sinistra, consapevole che ci possono essere delle convergenze anche inaspettate. Di formazione, quindi, rimango un liberale di sinistra: ho fatto la militanza, sono per le unioni gay, sono contro il razzismo, sono per l’accoglienza, ho simpatizzato per Lucano, perché dovrei negarlo? Ma con tutto ciò non sono per Falcomatà”.

Come detto Davi non ha fatto nulla per nascondere le sue simpatie per Lamberti che, da par suo, ha fatto intendere che andrà avanti con la sua idea di città, e non escludendo una candidatura solitaria, sganciata dal centrodestra. Tutto farebbe pensare ad una futura collaborazione, ma Klaus Davi ha una sua idea ben precisa:

“Per essere trasparenti e onesti non so ancora se lui scenderà in campo o no. Io sarei orientato a non fare apparentamenti, a fare insomma solo la lista Klaus Davi e punto. Dopo di ché non escludo iniziative comuni con Lamberti, se si candida, perché è una persona di cui io ho veramente grande stima. Io credo che sta aspettando di capire quali sono i giochi del centrodestra, però io sono svincolato sono fuori dai partiti. Con lui ci sarà un dialogo particolare ma non rinuncerò alla mia lista”.

Il massmediologo che conosce la realtà del vivere quotidiano calabrese e reggino, sa anche che la partita per Palazzo San Giorgio si annuncia difficile e agguerrita, vista anche la quantità di candidati, soprattutto civici, che hanno annunciato il loro impegno. Quindi, vestendo i panni del politologo offre un’analisi schietta quanto snella della situazione attuale in riva allo Stretto:

“Secondo me tutti stanno aspettando i giochi del centrodestra. Ti parlo da politologo adesso. Se arriva Minicuci ci saranno i cespugli nel centrodestra: un po’ dell’Udc, i cattolici, un pezzo di Forza Italia rischia di smontarsi. A quel punto potrebbero esplodere le liste civiche. Se invece arriva un candidato unitario del centrodestra allora si restringe lo spazio per il civismo, ma resta. Perché comunque i reggini sono stanchi delle promesse e ne hanno sentite tante fino ad oggi. Sono cinquant’anni che sentono promesse, per cui lo spazio per un nuovo messaggio civico forte c’è, anche se ci dovessero essere due candidati forti come Eduardo Lamberti e Angela Marcianò”.

Molto importante sarà la composizione della lista che lo supporterà.

“La lista ancora non è pronta. Ma da stamattina mi ha chiamato il mondo, ho parlato con molti esponenti di partito. Ho fatto tante campagne elettorali per conto di altri partiti, e anche per me stesso a San Luca. Nessuno si domanda più perché Klaus Davi ama la Calabria, perché è dato per scontato e, se posso permettermi, è una grande conquista. Due anni fa con San Luca mi dicevano ma perché vieni in Calabria. Oggi non lo dice più nessuno. È la continuità, la coerenza, che alla fine paga. Dopo di ché si può anche criticare la mia idea, per carità. C’è chi mi critica perché non gli sto simpatico, ma nessuno dice più cosa ha a che fare con la Calabria a uno che si fa più di mille chilometri per presenziare, come minoranza, al Consiglio comunale di San Luca”.

A proposito del versante jonico della Città Metropolitana, che Klaus Davi ha sposato anche attraverso la campagna pubblicitaria contestata, il massmediologo si dice stupito delle polemiche che ne sono scaturite:

“Il video è una pubblicità comparativa. Non c’è covid e non c’è malattia. I colleghi hanno un po’ forzato, non c’è nulla di offensivo. È chiaro che le comparative suscitano dibattito, lo sappiamo, accadeva con tutti i grandi pubblicitari. Onestamente mi stupisce che scoppia tutto sto dibattito per un video web, ma c’è una cosa da dire, e cioè che è finito nella campagna elettorale del Veneto, ed è ovvio che la facciano sul nostro video. Non c’è niente di meglio che fare un po’ di demagogia su un video web che è costato zero lire, tra l’altro, tutto frutto di volontariato”.