Regionali in Calabria, centrosinistra in ansia: si aspetta la fine dello scontro tra Grillo e Conte

Si complica la strada che porta alle elezioni. Base M5s sempre più confusa. E la Ventura, chi l'ha vista?

Ora che il fronte pentastellato vacilla, se possibile più di prima, come la mette il Partito democratico che ha puntato tutta sull’alleanza con il Movimento 5 stelle? È una domanda che si stanno ponendo in molti, anche in Calabria, soprattutto alla luce dei pessimi rapporti instauratisi tra il garante Beppe Grillo e il nuovo leader in pectore (non per tutti però, a quanto pare) Giuseppe Conte.

Uno scontro latente, iniziato già a metà settimana, quando l’ex presidente del Consiglio, che ha lavorato alla stesura del nuovo Statuto del Movimento, è stato costretto a rinviare la sua presentazione. Le parole del comico genovese ai parlamentari pentastellati, poi, hanno fatto il resto.

E già c’è chi ipotizza la clamorosa uscita dal Movimento di Giuseppe Conte, fortemente indispettito dall’atteggiamento di Grillo. È stata d’altra parte annunciata una probabile conferenza stampa dell’ex premier per lunedì, ed il rischio è che la frattura tra i due si declini in un abbandono.

E le regionali?

Dall’esito dello scontro all’interno del Movimento – che a livello nazionale cerca di ricomporre i cocci, a quanto pare con scarsi risultati – dipendono anche le sorti della coalizione di centrosinistra che vorrebbe competere alle elezioni regionali del prossimo autunno.

Sullo sfondo c’è un Partito democratico che oggettivamente ne esce malmesso e con mal di pancia diffusi, tra big e non, che criticano la linea scelta dal segretario Enrico Letta e del responsabile Enti locali, Francesco Boccia che di fatto si sono consegnati nelle mani del Movimento (di Conte).

Basti pensare a come si è arrivati alla scelta del nuovo candidato del centrosinistra – l’imprenditrice Maria Antonietta Ventura – con Nicola Irto nei panni del sedotto e abbandonato, e quindi sacrificato, sull’altare di un’alleanza che è stata da subito definita “Laboratorio politico”. Che può voler dire tutto e niente.

Ma in più c’è la scelta della candidata che, almeno fino al momento, sembra aver scontentato tutti, dem e pentastellati. La formula politichese in questi casi si riassume con il più classico ‘niente da dire sul profilo della persona, ma non convince il metodo’. Un mantra in voga tanto tra i piddini che tra i pentastellati. Che adesso, non sanno più quali pesci prendere.

Ventura chi?

In tutto questo caos di centrosinistra – acuito dai muscoli mostrati da un centrodestra capace di mostrarsi sempre compatto nell’imminenza degli appuntamenti elettorali – non è che la candidata Ventura abbia poi fatto molto per farsi conoscere e apprezzare.

Certo non deve essere, per lei, facile muoversi in un contesto del genere. Se è vero come è vero che neanche le redazioni dei giornali sono state inondate dai classici comunicati di apprezzamento e spinta verso una competizione che si annuncia già difficile, se non proibitiva, per il centrosinistra.

La Ventura – più volte contattata da questa redazione – non si concede ai media e non rilascia dichiarazioni di sorta. Evidentemente, come detto, neanche lei sente il terreno stabile sotto i piedi. Anche se il suo entourage rinvia un ipotetico inizio di campagna elettorale alla prossima settimana.

Chi andrà con chi?

È quindi lecito, con l’acuirsi dello scontro all’interno del Movimento 5 stelle, ipotizzare scenari e tempi difficili per il centrosinistra. D’altra parte, come noto, c’è una consistente parte dei pentastellati, soprattutto alla base, che è scontenta da tempo. Su di loro sta lavorando alacremente anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che vorrebbe trascinarli nella sua avventura in Calabria.

Ma è anche vero che dallo scontro tra Grillo e Conte, potrebbe nascere un nuovo partito – quello dell’ex premier – che comunque andrebbe ad ingrossare la coalizione di centrosinistra, visto il seguito (soprattutto tra i senatori pentastellati) di cui può vatare. Va da sé che bisogna capire anche se sarà in grado di mettere in piedi una o più liste per competere in Calabria, visti anche i tempi che si riducono sempre di più.