Regione Calabria, l'informativa della Santelli segna l'avvio dell'XI legislatura

Mimmo Tallini è il presidente del Consiglio. Il Governatore informa i consiglieri sullo stato dell'arte, poi afferma; Dopo una crisi c'è rinascita

Ha preso finalmente il via l’XI legislatura del Consiglio regionale della Calabria. In un clima surreale, dovuto all’emergenza sanitaria in corso in tutto il Paese, dopo due rinvii, la massima assemblea regionale, seppur con circa un’ora di ritardo, è riuscita a riunirsi e ad evadere i 4 punti all’ordine del giorno. Le misure di prevenzione e contenimento del virus Covid-19, hanno imposto un certo rigore nell’ingresso e nei comportamenti a Palazzo Campanella. Guanti, mascherine e distanza da rispettare per i consiglieri e gli addetti ai lavori. Fuori tutti gli altri. Compresa la stampa. La pubblicità dei lavori dell’aula, invece, è stata possibile grazie alla trasmissione in streaming del dibattito.

La prima seduta dell’Assemblea l’ha presieduta Pippo Callipo, quale consigliere anziano, che rivolge un breve saluto istituzionale, prima di completare l’ufficio di presidenza provvisorio per la lettura dei risultati elettorali. Tassone e Caputo, che sono i più giovani consiglieri eletti, hanno infatti proceduto alla costituzione del seggio elettorale.

Il saluto istituzionale di Callipo

“Ci accingiamo a scrivere una nuova pagina del regionalismo calabrese e abbiamo il dovere di salvaguardare il prestigio democratico di questa istituzione”.

Questo l’incipit del saluto istituzionale di Pippo Callipo, scondo cui

“il mandato che i calabresi ci hanno assegnato comporta onori ed oneri e siamo chiamati a svolgerlo nel pieno rispetto della volontà popolare e dei rapporti istituzionali tra Giunta e Consiglio. Dobbiamo migliorare il rapporto con i cittadini lavorando quotidianamente per ripristinare la meritocrazia e garantire a tutti pari opportunità; è prioritario assicurare ai nostri giovani il diritto di restare, di costruire qui il loro futuro e di vivere in una terra libera dal malaffare e dalla ‘ndrangheta”.

Callipo ha richiamato il senso di responsabilità di ognuno e l’unità d’intenti per affrontare e superare l’emergenza in atto: “Da questa sede dobbiamo onorare la Calabria e renderla un posto migliore”.

“Auspico – ha concluso Callipo – che lo stato di emergenza sanitaria che stiamo vivendo possa cessare al più presto e formulo i migliori auguri di pronta guarigione a coloro i quali sono stati colpiti da questo virus. Un particolare pensiero a tutte le famiglie che hanno perso i loro cari. Un sentito ringraziamento a tutti gli operatori sanitari (medici, paramedici, infermieri), ai volontari e a tutte le forze dell’ordine per l’encomiabile spirito di servizio con cui portano avanti il loro lavoro”.

Subito dopo, il consigliere Domenico Giannetta ha chiesto una sospensione di 5 minuti per un consulto tra i gruppi di maggioranza, ma Callipo senza troppi fronzoli ha chiuso la questione affermando: “Nessuna sospensione, abbiamo aspettato un’ora, sono le 11 e 45, andiamo avanti”.

Sainato al posto di Creazzo

Subito dopo si è passati al primo punto all’ordine del giorno che prevedeva la temporanea sostituzione del Consigliere regionale Domenico Creazzo, in atto sospeso dalla carica, a seguito dell’arresto nell’ambito dell’operazione Eyphemos della Procura reggina, con Raffaele Sainato, primo dei non eletti in quota FdI nella Circoscrizione sud. Il tutto avviene senza particolari scossoni. La votazione per alzata di mano ha dato quindi il via libera a Sainato che ha preso posto nell’aula.

L’ufficio di presidenza

I lavori del Consiglio sono proseguiti con l’elezione dei due Vice Presidenti: il consigliere Luca Morrone (Fratelli d’Italia) con 14 voti ottenuti e Nicola Irto (Pd) con 11 preferenze. Due voti ha riportato il consigliere Giuseppe Neri e quattro sono state le schede bianche.

Successivamente, si è proceduto all’elezione dei due Consiglieri Segretari- Questori: Filippo Mancuso (Lega) con 16 voti a favore e Graziano Di Natale (Io resto in Calabria) con otto voti. Hanno altresì riportato un voto a testa i consiglieri Tilde Minasi (Lega) e Giuseppe Neri (Fratelli d’Italia) e sono state riportate cinque schede bianche.

L’informativa del Presidente Santelli

Sono stati diversi i consiglieri che hanno chiesto chiarimenti al presidente Jole Santelli circa lo status quo e i provvedimenti fin qui adottati attraverso le numerose ordinanze emesse. Il presidente, dopo aver rivolto gli auguri di buon lavoro a tutti i consiglieri ha tenuto a chiarire quali saranno le direttive di fondo del rapporto tra giunta e Consiglio: “Ho molto rispetto del dibattito democratico e del contributo di tutte le forze politiche” ha detto auspicando un a sempre maggiore collaborazione tra esecutivo e assemblea.

Poi ha offerto all’aula un sunto di ciò che è stato fatto fino al momento per fronteggiare l’emergenza sanitaria:

Non è stato facile assumere delle scelte, ma non mi sono mai sentita in solitudine. Ci siamo sentiti con i colleghi di maggioranza e di opposizione. Nei momenti delicati ciascuno ha fatto la propria parte, ed è giusto che i cittadini lo sappiano, perché questa è buona politica. I risultati piccoli o grandi li abbiamo ottenuti tutti insieme. Io non ho messo le mani avanti col Governo, ma ho raccontato una realtà. In Commissione salute ho detto al ministro Speranza che noi siamo una Regione in piano di rientro, commissariati, e sotto Decreto Calabria. Ho chiesto se la cura imposta alla Calabria non fosse più per ammazzarla che per guarirla. Perché oggi la situazione è questa, non a tre teste, ma a mille teste: abbiamo il ministero che nomina i dirigenti; i commissari alla guida delle Asp nominati dal Ministero dell’interno, un Commissario ad Acta e solo dopo un Presidente di Regione”.

Una situazione ingarbugliata in cui ognuno risponde a qualcun altro. Ma sempre diverso. La Santelli in qualche modo salva Saverio Cotticelli, “un interlocutore attento e disponibile”, sottraendosi, per dirla con lei, “al gioco al massacro”.

“Certo – ha aggiunto – c’è una filiera spesso sballata. Perché in alcuni casi le Asp vanno per la propria strada perchè rispondono chi al ministro della Salute chi a quello dell’Interno, e la Regione non esiste”.

La Santelli ha sottolineato come noi non disponiamo della Sanità della Lombardia in grado di reggere un urto forte. Collassa quella americana, quella tedesca, spagnola, figurarsi quella calabrese.

“Avevamo un vantaggio tempo da utilizzare. Innanzitutto abbiamo evitato il pericolo dell’ospedalizzazione. In Lombardia, è il maggiore elemento di contagio, e perché ciò accada dobbiamo potenziare prevenzione e parte territoriale. Ecco perché ho adottate ordinanze, anche ripetute, anche anticipando il governo, troppo attendista, e aumentando le precauzioni. I calabresi osservano le misure e di questo sono orgogliosa. Poi c’è però da riportare l’attenzione al giusto livello, perché col passare del tempo si allenta la tensione”.

La mente va all’ultimo decreto:

“Quando il Governo ha chiuso la zona rossa, prima Emiliano e poi io, abbiamo capito subito che l’esito sarebbe stato deflagrante con un nuovo esodo di ritorno. Oggi noi non abbiamo contagi autoctoni, che invece derivano esclusivamente da persone che sono tornate da quelle zone senza rispettare le norme di cautela. Questo rischiava di succedere anche sabato scorso, perché dopo l’ordinanza della Lombardia che chiudeva tutto, era inevitabile che arrivasse un’alta ondata di rientri. All’1 e 30 della notte mi sono accorta che non c’era alcun misura di contenimento dell’esodo ed ho fatto l’ordinanza. La mattina dopo ho sentito il ministro della Salute e quello dell’Interno, perché so bene che l’ordinanza era ai limiti delle nostre competenze, e loro hanno coperto la nostra, dando la possibilità alle prefetture e alle forze dell’ordine di poter esplicare i doverosi controlli”.

Riguardo alla questione dei tamponi e di un loro largo utilizzo, la Santelli spiega lo stato dell’arte:

“Sapete che c’è un protocollo che – non possiamo fare anarchia sanitaria – ci obbliga a tamponare soltanto contatti diretti che vengono indicati dal soggetto positivo. Oggi abbiamo ampliato i tamponi al personale sanitario. Ma io, non sono per i tamponi veloci, che hanno dato un’alta percentuale di risultati sbagliati. Per me il vangelo è l’Istituto Superiore di Sanità. Le emergenze si affrontano con pudore e sobrietà anche nella comunicazione. Noi facciamo un bollettino che anticipa ai calabresi il bollettino della Prociv. Perché è giusto che i calabresi sappiano”.

Il presidente Santelli si dilunga poi a spiegare e rendere conto al Consiglio dell’attuale situazione dei posti letto disponibili nella nostra regione, e della scelta di puntare più sugli ospedali hub che sulla riapertura di quelli spoke:

“Dobbiamo arrivare a 220 posti di terapia intensiva, ne abbiamo 80. Abbiamo ritenuto di dare immediata risposta allestendo al meglio gli ospedali hub: ciò ci consente di avere una struttura più attrezzata e una divisione tra i pazienti normali e quelli covid. E per fare questo le aziende ospedaliere hanno lavorato tanto. Oggi scriverò di nuovo alle Asp, perché spero non sarà necessario aprire gli spoke ed adibirli a Covid. Quando è uscito il protocollo molti sindaci mi hanno chiamato che volevano gli ospedali Covid, non mi credevano, ma oggi nessuno li vuole più”.

“Perché Sto chiudendo molti comuni? Se ci sono 6/7 casi il Comune va chiuso prima che si espanda il contagio. Mi domandano, dopo il decreto del governo che senso ha la zona rossa? Ha senso perché ci sono più controlli, anche di polizia, ed ho chiesto l’esercito non per militarizzare, ma perché i distretti li abbiamo e non capisco perché non possano darci una mano per gestire le zone a maggior rischio contagio”.

Il messaggio di speranza

Infine, il messaggio rivolto tanto ai consiglieri quanto ai calabresi:

“Sono convinta che noi riusciremo a contenere il virus. Vedo le città vuote, gente attenta molto più di me, che ha compreso il pericolo. Ma dobbiamo essere preparati anche ad affrontare l’emergenza. Devono mandarci i ventilatori perché non li possiamo comprare, lo può fare solo lo Stato, e soprattutto devono mandarci i dispositivi che diffonderemo non appena arrivano (guanti, mascherine, camici) saranno distribuiti per il 90% ad Aziende Ospedaliere e Aziende sanitarie. Dopo l’emergenza ci sarà una nuova Calabria. Difficilmente riprenderemo le cose per come le abbiamo lasciate, soprattutto in economia. Ogni crisi però ha una rinascita. Le risorse ci sono e se questo momento di emergenza ci insegnerà a confrontarci in quest’aula, discutendo su quale sia il nuovo modello di Calabria che dobbiamo costruire; se saremo in grado di imparare dagli errori del passato, decidendo come investire e dove investire, potremo costruire insieme la Calabria del futuro”.