Riace, botta e risposta tra Lucano e Trifoli: "Il passato non si cancella"

"Il passato non si può cancellare, Riace è stata una vera favola", le parole di Mimmo Lucano. "Siamo ancora il paese dell'accoglienza ma senza business", la risposta di Trifoli

Riace ‘ostaggio’ tra passato e presente. Di ieri la notizia della rimozione del cartello ‘paese dell’accoglienza’, in favore di un nuovo cartello con i nomi dei santi patroni Cosma e Damiano.

Antonio Trifoli, nuovo sindaco della cittadina indicata come modello di integrazione dei migranti quando ad amministrarla c’era Domenico Lucano, smorza le polemiche scaturite dalla decisione della sua giunta di modificare la cartellonistica per le vie del paese.

“Non ci vedo niente di male – le parole di Trifoli ai microfoni di AGI- c’e’ molta strumentalizzazione da parte dei media. La decisione era nota da giorni perche’ ricorrono i 350 anni dall’arrivo delle reliquie dei due santi a Riace e abbiamo deciso di ricordare l’evento.

Ma se i media vogliono strumentalizzare, io rispondo che non era mia intenzione cancellare il passato. Riace e’ il paese dell’accoglienza, ma a titolo gratuito, senza il business dei finanziamenti destinati alla sistemazione dei migranti. Non e’ un cartello a qualificare una comunita’”, le parole di Trifoli.

A stretto giro di posta arrivano anche le parole di Mimmo Lucano, di recente tornato nella sua Riace.

“E’ un tentativo di annullare la memoria ma non si puo’ annullare la memoria, perche’ quello che abbiamo fatto a Riace e’ scolpito nei cuori e nei ricordi e non potra’ mai essere cancellato.

Riace e’ stato anche un segno di un luogo che erano anche l’anima della Calabria, quella di essere una terra di accoglienza: questo messaggio me l’hanno trasmesso i miei genitori, e questo messaggio l’ho tradotto nella mia azione. Riace paese dell’accoglienza e’ stata una favola vera, e’ inutile nasconderlo.

I tentativi di sopprimere il messaggio di far prevalere l’umanita’ rispetto all’odio – conclude l’ex sindaco ai microfoni di AGI – non bastano a cancellare la memoria”.