Riapertura Oasi, la nuova società: "Orgogliosi, ridiamo ai reggini un pezzo di storia"

di Pasquale Romano - Un nuovo inizio. L'Oasi è fi

di Pasquale Romano – Un nuovo inizio. L’Oasi è finalmente pronto a riaprire i battenti, lo storico locale reggino si mette alle spalle i due anni e mezzo più tristi di una lunga storia, iniziata nel lontano 1961.

A causa della revoca di tutte  le licenze e autorizzazioni all’Aldebaran, società proprietaria della struttura, l’Oasi nell’aprile 2016 era stato costretto a chiudere i battenti anche se non era stato sottoposto ad alcun sequestro. Nel giugno 2017 era arrivato un altro stop, con il rigetto del ricorso da parte del Tar. L’Oasi in questi anni aveva riaperto in speciali occasioni, come ad esempio il Veglione di Capodanno, stavolta invece arriva la svolta definitiva.

Mario Scaramuzzino, per anni titolare della società a capo dell’Oasi, ha ceduto l’intera struttura in affitto all’imprenditore reggino Giuseppe Ielo  tramite un fitto di ramo d’azienda.

Lo stesso Ielo, ai microfoni di Citynow, racconta la genesi di un percorso iniziato sei mesi fa…: “L’idea è nata il maggio scorso, e poi si è sviluppata pian piano in una serie di incontri con la proprietà. La loro volontà era quella di cedere in affitto la struttura a persone serie e oneste, che potessero far ripartire nel migliore dei modi un locale che da decenni è uno dei punti di riferimento di Reggio e della sua provincia”.

Ribadito come l’Oasi non ha o ha mai subito alcun vincolo o procedimento, Ielo ne anticipa la data di riapertura: “Non vorrei sbilanciarmi (ride, ndr) diciamo a novembre. Ma non sappiamo ancora se sarà nella prima o seconda metà del mese appena iniziato”.

Tra novità e tradizione, l’Oasi proseguirà nelle attività che ne hanno da sempre contraddistinto il lungo percorso: “Non abbiamo intenzione di effettuare rivoluzioni -assicura Ielo– ne vogliamo snaturare la filosofia di un locale amato da generazioni di reggini.  Ci saranno delle novità, alcune sono già in via di definizione, e le sveleremo con il passare delle settimane. Cercheremo di mantenere lo standard di qualità che questa struttura ha sempre avuto, con l’ambizione di poterlo anche migliorare”.

Giuseppe Ielo, imprenditore attivo nel campo della ristorazione con una lunga esperienza a Milano nel settore del commercio e della gestione, racconta come la riapertura dell’Oasi sia un segnale preciso per tutto il territorio: “Fa parte della storia di questa città, in questi 3 anni vederlo chiuso era un colpo al cuore. Riaprirla per noi è motivo di orgoglio e soddisfazione. Cercheremo di coinvolgere tutte le istituzioni, associazioni e organizzazioni varie. L’Oasi sarà la casa di tutti, come è sempre stato“.

Chiari, da parte della società che si appresta a riaprire le porte dell’Oasi, gli obiettivi all’orizzonte nel medio-lungo periodo. “Coinvolgere il più possibile i clienti, assicurare loro la migliore esperienza e gradimento. Stiamo creando un team dinamico e affiatato, sono convinto che il segreto sia il lavoro di squadra. Da soli, se tutto il gruppo non crede fortemente nel progetto, non si va da nessuna parte”.

In un territorio che soffre tremendamente sul piano occupazionale, specie quella giovanile, la riapertura dell’Oasi potrà assicurare una piccola boccata d’ossigeno: “In passato, nei periodi di alta stagione lavoravano più di 60 persone in questa struttura, significa poter garantire tranquillità a 60 famiglie. Per questo motivo -spiega Ielo- considero la riapertura dell’Oasi come una piccola fonte di ricchezza per Reggio, che adesso potremo ripristinare. Siamo davvero felici di poter riaprire le porte, non vediamo l’ora di restituire ai reggini un pezzo di storia”.

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