Questione rifiuti, entro la fine dell’anno il parere del Conai sul nuovo Piano raccolta del Comune

Lo ha annunciato Falcomatà nell’ultimo Consiglio comunale che ha rinviato l’ordine del giorno del centrodestra sull’emergenza ambientale

La questione rifiuti continua a tenere banco in città. E anche in Consiglio comunale. Nella seduta straordinaria di sabato mattina, tra i punti in discussione, sepolto dalla consueta miriade si riconoscimenti di debiti fuori bilancio, c’era anche l’ordine del giorno incentrato sull’emergenza ambientale.

Alla fine, al termine dell’intervento del sindaco Giuseppe Falcomatà, il punto verrà rinviato. Il centrodestra ovviamente non ci sta, ed oggi ha rialzato la voce andando avanti per la propria strada, che è quella della protesta per una oggettiva emergenza ambientale che sta mettendo duramente alla prova la pazienza della cittadinanza.

C’è da dire che il centrosinistra non si è chiuso a riccio mostrando una timida apertura al confronto. E non poteva fare altrimenti visto che il problema esiste ed è enorme. Ha incassato il colpo e con atteggiamento anche disteso ha chiesto il rinvio rifugiandosi nelle Commissioni competenti, luogo in cui affrontare la questione dal punto di vista tecnico.

Anche perché a bollare il documento come “politico”, ci ha pensato poi il primo cittadino. In quasi mezzora di intervento Falcomatà ha provato a dare diverse spiegazioni sul perché era necessario rinviare la discussione alla presenza dell’assessore, illustrando anche le conseguenze nefaste di quell’approccio al problema da parte del centrodestra.

Il dibattito

Il documento – confezionato dal centrodestra due settimane fa – invita il sindaco a dichiarare lo stato di emergenza per tamponare la crisi dei rifiuti in atto, in maniera tale da consentire anche la riduzione del costo della Tari che vedrebbero decurtato dell’80% la tariffa attualmente vigente. Nel mezzo, tutta una serie di interventi per ridurre l’impatto ambientale dei cumuli di immondizia che ornano l’intera città.

Il centrodestra – con i forzisti Antonino Maiolino e Federico Milia, il capogruppo di FdI Demetrio Marino e Guido Rulli di Minicuci sindaco – ha provato a convincere il centrosinistra dell’opportunità di fare in fretta e quindi di approvare l’ordine del giorno, scontrandosi con la ferma convinzione della maggioranza di dover invece rinviare il punto per maggiori approfondimenti a partire dalla Commissione. Sarà Nino Castorina (Pd) a chiedere il rinvio, in attesa dell’assessore al ramo, Paolo Brunetti, impossibilitato a presenziare al Consiglio. La lettera dell’assessore in cui giustifica la sua assenza per precedenti impegni lavorativi, esce solo in un secondo momento e viene letta all’aula dal Presidente Enzo Marra.

Per parte sua, Saverio Pazzano, pur condividendo i contenuti dell’ordine del giorno ripropone l’urgenza di un Consiglio comunale ad hoc. “E’ un problema strutturale e non emergenziale” ha detto Pazzano recependo l’urgenza del caso ma anche la necessità di approfondire, e per questo ha chiesto la convocazione di un Consiglio comunale straordinario e urgente sul tema, previa discussione in Commissione.

“Necessario informare la città”

Nel dibattito è intervenuto anche il vicesindaco Tonino Perna che pochi giorni fa non ci è andato leggero sulla questione rifiuti. Per lui quello dei rifiuti “non è un tema di maggioranza o opposizione” ma l’altra emergenza in atto dopo il Covid. Si è detto certo che un Consiglio comunale che si è espresso su un tema come il Covid, adesso lo farà sicuramente anche per l’altra emergenza.

“Bisogna rifiutare il rifiuto, e per farlo, è necessario a mio avviso parlare con i tecnici. Abbiamo fatto, insieme all’assessore Brunetti, un dibattito molto interessante con Rafael Rossi, uno dei massimi esperti del settore. Ritengo che la Commissione sia importante perché è un tema così rilevante che vale la pena di confrontarsi con dei veri esperti. Sono invece sconcertato dal fatto che buttare i rifiuti per conto di altri sia diventato un lavoro”.

A parere di Perna, insomma, va fatto un Consiglio perché la città va informata,

“E siccome non stiamo con le mani in mano, dobbiamo spiegare cosa si sta facendo. Dobbiamo riuscire ad informare la città”.

Infine, indice puntato sull’inceneritore di Gioia Tauro, definito “uno scandalo”:

“La Regione deve dirci perché funziona per un terzo”

Il suicidio economico

Nel suo lungo intervento il sindaco Giuseppe Falcomatà ha colto l’occasione per fare il punto sulla questione rifiuti. Il tutto dopo aver esortato i consiglieri a partecipare ai Consigli e alle Commissione in presenza, e aver ricordato il reggino Antonio Megalizzi, vittima due anni or sono di un attentato terroristico a Strasburgo. Un esempio quello dello sfortunato giornalismo che gli serve per introdurre il concetto di responsabilità istituzionale difronte alle sfide del momento.

Il primo cittadino ha incalzato il centrodestra chiedendo ai consiglieri di studiare e approfondire i temi proposti altrimenti il tutto finirà per avere un carattere più mediatico che sostanziale.

“Un documento politico, e non tecnico, non può non tenere conto del perché siamo in questa situazione. Se non si ha la fotografia chiara di quella che è la storia che ha portato a questa situazione miniamo la bontà e l’efficacia di ogni proposta che si porta all’attenzione dell’aula. Bisogna anche ragionare sull’effetto concreto che certe proposte potrebbero avere sulla cittadinanza, su chi svolge un servizio, e sull’amministrazione”.

Il riferimento, poi esplicitato, è all’impatto della riduzione indiscriminata dell’80% della Tari sul bilancio di una città con Piano di rientro.

“Con il principio del Bilancio armonizzato i servizi vanno coperti dalla tariffa, quindi un servizio che a Reggio costa 20 milioni l’anno deve essere coperto da una tariffa. Con la riduzione che proponete il Comune ne incasserebbe solo 4 circa. Le conseguenze sono che il Comune dopo essersi salvato dal dissesto, ci rientra direttamente. Ma fosse solo questo… il dissesto riporterebbe le tariffe al massimo. E poi, in quel costo ci sono anche i lavoratori, e significa che dei 300 lavoratori dell’Avr a cui abbiamo pagato tutti gli arretrati ne finirebbero licenziati almeno 250”.

In attesa del Conai

Falcomatà ha fatto una cronistoria degli avvenimenti che hanno creato, a suo dire anche artatamente, l’attuale stato di emergenza. Ha chiesto all’aula di cambiare approccio:

“Quando ragioniamo su questo tema dobbiamo chiederci se è un problema strutturale o un problema collegato a una contingenza. Dovremmo dire se è utile la differenziata in tutta la città. Ma intanto da settembre la giunta ha approvato nuovo Piano di raccolta. Il Conai ci darà l’ok entro la fine dell’anno, dandoci indicazioni anche sul personale occorrente”,

Il primo cittadino ha poi esaltato le misure messe già in campo dall’amministrazione per contrastare l’evasione e l’abbandono di rifiuti, ricordando che porprio nell’ambito della battaglia ai trasgressori sono stati accertati ben 14 milioni.

Ma la vera sfida, per Falacomatà è un’altra: la riscossione coattiva.