Reggio, la Fondazione Italo Falcomatà riparte dalla cultura

Il primo evento post Covid e dopo l'attacco alla sede celebra la storia di Reggio Calabria con la presentazione del libro di Gianfrancesco Turano

La cultura salverà il mondo. Una ripresa all’insegna della ricerca storica e della buona lettura per la Fondazione Italo Falcomatà. Dopo la pausa forzata dell’emergenza Covid, che ha portato con sè anche la sgradita sorpresa del raid alla sede di via Reggio Campi, che ha distrutto parte del patrimonio documentale custodito dalla Fondazione Italo Falcomatà, riprendono all’insegna della cultura gli appuntamenti estivi della Fondazione guidata dalla Presidente Professoressa Rosa Neto Falcomatà.

Il primo evento

Protagonista del primo evento, programmato per il prossimo venerdi 3 luglio alle 19:00, al Circolo del Bridge di Via Vecchia Pentimele 1, sarà la presentazione di “Salutiamo amico”, ultima fatica letteraria del giornalista e scrittore reggino Gianfrancesco Turano. All’incontro, che sarà moderato dal giornalista Mario Meliadò, saranno presenti insieme all’autore, i giornalisti Tommaso Labate e Pietro Raschillà e il magistrato Vincenzo Macrì.

Un parterre di illustri studiosi ed analisti, tutti reggini doc, per raccontare, attraverso il narrato di Turano, gli anni della rivolta di Reggio, nei primi anni ’70, uno dei segmenti più significativi (e controversi) della storia reggina, per certi aspetti assimilabile ad una sorta di guerra civile che, nel corso dei mesi, provocò morti, feriti, distruzioni, separazioni e scontri continui tra fazioni, zone completamente isolate e duri interventi delle forze dell’ordine.

Una storia raccontata attraverso gli occhi di due ragazzini, all’epoca dei fatti appena tredicenni, la cui amicizia è messa in pericolo dalla separazione forzosa causata dalle barricate e dall’impossibilità di uscire di casa. Proprio dalle loro lettere, scambiate reciprocamente attraverso le mani dei genitori, si dipana la trama narrativa di Turano che, una volta per tutte, accende i riflettori sulle tante ombre che, cinquant’anni dopo, ancora caratterizzarono la storia dei fatti di Reggio: la cronaca rovente dei lunghi mesi delle barricate, la trattativa con il Governo e l’arrivo dell’esercito, il ruolo della ‘ndrangheta, l’eversione nera, la massoneria, gli apparati deviati dello Stato. Fili sottili, spesso invisibili, che si intrecciano, inseguendo la storia personale dei due piccoli protagonisti e riaprendo il dibattito su un pezzo di storia reggina ed italiana sul quale non sono ancora state scritte pagine definitive.

Cinquant’anni dopo i tragici eventi che funestarono le strade di Reggio Calabria, la Fondazione Italo Falcomatà, attraverso la presentazione del libro di Turano, torna ad occuparsi di una delle pagine più oscure e complesse del novecento reggino. Le speranze tradite, lo sviluppo interrotto di una città che, cinque decenni dopo, non ha ancora smesso di interrogarsi su uno dei periodi più bui e controversi della sua storia. Un modo per comprendere e attualizzare le ragioni che alimentarono le radici più profonde della rivolta per il Capoluogo, un’occasione importante per provare a dare delle risposte, attraverso la voce degli autorevoli analisti ospiti della serata, ai tanti interrogativi che ancora si celano dietro i fatti di Reggio.