Ripepi a CityNow: "Per salvare Reggio bisogna andare in guerra. Le mie idee per la città"

La possibile candidatura a sindaco di Reggio, i progetti per la città e le proposte per conquistare i reggini. L'intervista al consigliere comunale di FDI

Nel ‘totonomi’ che ormai da diverse settimane impazza riguardo il prossimo candidato a sindaco di Reggio Calabria del centrodestra, c’è anche il suo.

Massimo Ripepi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, intervistato ai microfoni di CityNow si dice ‘disponibile’ anche se al contempo non si sbilancia.

“Non sono valutazioni che devo fare io, e che non si faranno nemmeno a Reggio Calabria ma a Roma, tra i leader della coalizione.

Il centrodestra si presenterà unito e compatto alle prossime elezioni comunali reggine, il nome del candidato verrà scelto dopo un attento confronto tra i partiti. Io offro la mia disponibilità poi vedremo che succederà”, le parole di Ripepi.

GIOVANI REGGINI E FUTURO

“Reggio Calabria è la periferia d’Europa, da noi il dramma della disoccupazione giovanile e dell’esodo verso il nord è il problema dei problemi.

Serve una guerra civile, il prossimo sindaco dovrà essere un ‘pazzo’ che ama Reggio ed è pronto a fare scelte coraggiose. Le mie idee? Fondare davvero la nostra città su turismo e agricoltura”, sottolinea Ripepi.

AEROPORTO CUORE DELLA CITTA’

“L’aeroporto dello Stretto è il fulcro centrale. Qualche anno fa si dovevano portare i libri in tribunale, lasciare che la Sogas fallisse e la gestione fosse data in mano ai commissari in attesa della nuova società.

Falcomatà ha le maggiori responsabilità in quell’errore, adesso l’aeroporto va liberato dalla gestione unica di Sacal e darlo ad una società pubblica e privata.

L’aeroporto di Reggio (che non è ‘la cuginetta di Lamezia’ come detto da Felice) ha un bacino, collegato a quello di Messina, che diventa enorme. Con questo tipo di rivoluzione, l’aeroporto potrebbe aiutare la città a rialzarsi.

L’aerostazione andrebbe spostata a mare, completamente collegata via mare, treno e con la sponda siciliana. I 25 milioni promessi dal Governo sono una grande conquista di Cannizzaro ma vanno spesi in modo diverso”.

IDEE PER REGGIO

“Oltre alla questione centrale dello scalo reggino, la città per rinascere ha bisogno dei porti turistici e del Waterfront.

La realizzazione dell’importante progetto di Zaha Hadid rivoluzionerebbe lo skyline della città.

Reggio ha bisogno inoltre di diversi porti turistici, tra tutti cito il ‘Mediterranean Life’ di Porto Bolaro, da realizzare con investimenti di privati.

Il progetto è già pronto e porterebbe con sè un indotto incredibile per la città: lavoro, turisti, passeggeri per il nostro aeroporto, realizzazione di strutture ricettive. Sono queste le misure essenziali e decisive per rilanciare la nostra città”.

RIFIUTI, SERVE UNA RIVOLUZIONE

Sull’emergenza rifiuti credo ci sia una corresponsabilità tra amministrazione e cittadini, con la percentuale dell’80% a carico del comune.

Il 30 o il 40% dei cittadini non possono o non vogliono pagare la tassa della spazzatura, è un dato con cui bisogna fare i conti trovando adeguate contromisure.

Il modello corretto credo possa essere una  ‘differenziata incentivante’. Paghi con la tessera sanitaria, se conferisci tutto correttamente hai uno sconto sulla bolletta.

Al centro città Reggio è diventata una pattumiera, al centro servono i cassonetti differenziati, con i mastelli lasciati soltanto nelle zone periferiche.

L’amministrazione Falcomatà invece ha insistito con un sistema sbagliato, limitandosi a puntare il dito contro i ‘lordazzi’. In questi anni il problema è andato sempre aggravandosi, serve intervenire.

SANITA’

Reggio Calabria è una città per definizione ‘commissariata’. Siamo una città speciale, nel bene e nel male, e credo serva una legge ad hoc. Il commissariamento non risolve il problema, servono regole certe e punizioni chiare per i responsabili.

Chi sono i principali responsabili del buco di 600 milioni ? Ancora non si sa. Non vorrei che si volesse in maniera scientifica commissariare la sanità per abbassarla di qualità. Cosi, tranne i poveri, tutti gli altri vanno e si chiudono fuori, cosi la spesa sanitaria aumenta in maniera esponenziale”.