Ripepi: 'Falcomatà non cambia mai, ormai è il padrone del vapore'

"È giunto il tempo di mettere fine a questa pagliacciata travestita da amministrazione", le parole di Massimo Ripepi

“Credevamo che dall’apocalisse che ha colpito la nostra città negli ultimi sette anni, si sarebbero potuti salvare almeno gli istituti di partecipazione popolare. Niente, Falcomatà ormai padrone indiscusso del vapore, non risparmia neanche la sincera raccolta firme del comitato di quartiere il “Popolo di Archi”, depositata regolarmente circa 500 giorni fa al Comune di Reggio Calabria. Sì, 500 giorni di palleggi, scambi alla Roger Federer, ma risposte niente”.

Il consigliere comunale Massimo Ripepi, reduce da visita nelle periferie reggine, critica il sindaco Falcomatà e l’amministrazione comunale.

“La città è ormai allo sbando e a farne le spese sono i cittadini e le persone più deboli. Le inadempienze di Falcomatà non solo disattendono gli istituti di partecipazione popolare, ma evidenziano anche la totale assenza della democrazia, il blocco amministrativo e la morte socio-economica della città, che arranca dietro i vuoti proclami di un primo cittadino, il quale continua a non avere la minima idea dei disagi di tutta la cittadinanza.

Lo dimostrano i fatti, a partire dalla giusta protesta, che chiama in causa i Comitati di quartiere. Ne è un esempio il “Popolo di Archi”, l’associazione che si è rivolta alla Commissione Controllo e Garanzia, spiegando che tutta la zona di Archi, Gallico e Catona vive da almeno un anno e mezzo una situazione insostenibile.

La questione è legata alla miriade di multe, che i cittadini si sono visti recapitare, da parte della Polizia Municipale, a causa di una strada nel quartiere suddetto, trasformata a senso unico dopo anni di doppio senso e che ha portato i cittadini e i commercianti ad una raccolta firme.

Peraltro, il danno economico che il cambio di marcia ha generato nei confronti dei negozianti, rappresenta il carico da novanta, che arriva alla fine di un periodo di grande emergenza e di cui ha sofferto soprattutto l’economia locale. Per evitare di prendere multe, infatti, i cittadini ormai evitano di circolare sulla strada imputata e così il commercio al dettaglio ne ha risentito pesantemente.

Ora i cittadini, che avrebbero diritto ad essere ascoltati, per effetto del Regolamento degli istituti di partecipazione popolare, chiedono che si dia atto alla petizione popolare, fortemente voluta da tutte quelle persone residenti, e tra questi anche disabili e donne in maternità, che in seguito alla modifica del senso di marcia, si sono viste recapitare le multe.

Eppure, Falcomatà, già nel lontano 2016 andava sbandierando l’opportunità creata dalla nuova introduzione degli istituti di partecipazione popolare, strumento mai visto in una città come Reggio Calabria, ma intanto in questi anni non si è visto una sola volta dare pieno ascolto alla voce dei reggini.

Soprattutto nei quartieri periferici, la situazione è drammatica a tutti i livelli, ma il sindaco fa orecchie da mercante e continua a comportarsi come se fosse il padrone del vapore, manifestando la totale incompetenza nella gestione del territorio.

Le periferie poi sono quelle più penalizzate, perché da sempre lontane dai centri di potere. Ora, il Comitato Archi cerca una via d’uscita dall’impasse in cui è stata gettata la zona di Archi, Gallico e Catona, rivolgendosi, nella persona del dott. Luciano Surace, rappresentante dell’associazione, alla Commissione Controllo e Garanzia.

Proprio qualche giorno fa, il dott. Surace è stato audito in commissione Controllo e Garanzia, per spiegare la vicenda e ricordare al sindaco Falcomatà, che le petizioni polari sono atti giuridici e come tale vanno rispettati. Diversamente, i cittadini potranno rivolgersi all’autorità giudiziaria e il sindaco Falcomatà si ritroverà sul capo un’altra spada di Damocle, l’ennesima denuncia a suo carico per inottemperanza ai suoi doveri istituzionali.

È giunto il tempo di mettere fine a questa pagliacciata travestita da amministrazione, che è uno schiaffo in pieno viso alla Città più bella e martoriata del mondo”.