Rosarno, appello di Klaus Davi al giovane responsabile della sparatoria: “Costituisciti e affronta le conseguenze”
"Il paese merita di sapere la verità e ha bisogno di un segno di responsabilità. Questo episodio ha sconvolto Rosarno ma c'è ancora una via d'uscita", le parole di Davi
11 Giugno 2025 - 11:11 | Redazione

Indosso una giacca azzurra, il casco bianco a coprire il volto. Eccolo nelle immagini il pistolero che sabato 31 maggio ha terrorizzato Rosarno. A immortalarlo una delle telecamere fuori dalla boutique Maduli. Proprio il primo obiettivo dello sconosciuto che ha premuto il grilletto: le vetrine del negozio raggiunte da otto colpi di pistola.
I carabinieri setacciano ogni particolare dei filmati ripresi a caccia di indizi su chi possa essere il colpevole, ma nelle mani degli investigatori ci sarebbe anche un secondo video che mostra il pistolero far fuoco.
La sparatoria, avvenuta intorno alle 10:45, ha avuto come bersagli un negozio di abbigliamento della famiglia Maduli, un’auto di proprietà dell’avvocato Carmelo Naso e, infine, la casa di Pino Spataro, idraulico noto della zona.
La comunità di Rosarno, ancora scossa dalla sparatoria avvenuta il 31 maggio scorso, è al centro di un appello lanciato dal giornalista Klaus Davi. In un post su Facebook, Davi ha rivolto un invito diretto al giovane responsabile dell’episodio di violenza che ha sparato colpi di pistola in pieno centro città.
Nel suo post, Davi ha scritto: “I contorni della vicenda della sparatoria avvenuta la mattina del 31 maggio sono ormai chiari. Un giovane di Rosarno, appartenente a una famiglia della buona borghesia, ha preso di mira tre obiettivi nel cuore della città. Il negozio di abbigliamento della famiglia Maduli, un’auto di proprietà dell’avvocato Carmelo Naso e la casa di Pino Spataro, un idraulico molto conosciuto”.
Davi, nel suo post, ha sottolineato che gli inquirenti hanno escluso categoricamente qualsiasi legame con la ‘Ndrangheta. “Sono a conoscenza di chi avrebbe sparato quella mattina e lo stanno cercando. In paese si conosce l’identità del presunto autore, il suo nome non è più un segreto per nessuno”, ha scritto Davi. Il giornalista ha poi continuato, chiarendo che, nonostante le voci e le supposizioni circolanti in città, l’incidente non avrebbe alcun legame con la criminalità organizzata, ma si tratterebbe di un conflitto puramente personale.
Nel post, Klaus Davi ha anche ribadito che le indagini stanno concentrandosi sul movente personale: “Gli investigatori escludono categoricamente qualsiasi connessione con la ‘Ndrangheta. L’episodio sembra essere stato causato da un attrito tra il giovane e Pino Spataro, questioni personali che sono poi degenerati”. Tuttavia, Davi ha messo in evidenza che la vicenda potrebbe prendere una piega imprevedibile.
L’appello del giornalista: “Affronta le conseguenze”
Nel cuore del suo post, Klaus Davi lancia un appello diretto al giovane responsabile della sparatoria: “Il ragazzo, che è conosciuto da tutti, deve costituirsi. La sua vita può ancora cambiare, ma solo se avrà il coraggio di affrontare le sue azioni”. Davi evidenzia che, nonostante la paura che aleggia su Rosarno, è fondamentale che il giovane prenda la responsabilità per il suo gesto, prima che le cose peggiorino.
Il giornalista ha proseguito nel suo post su Facebook con una riflessione più ampia sulla situazione in paese: “Tutti si sentono di escludere vendette trasversali, ma in realtà nessuno vuole parlare. Hanno tutti paura, ma di cosa? Se gli inquirenti insistono nel dire che è solo un atto ‘episodico’?”
La città di Rosarno si trova sospesa tra il desiderio di credere che l’incidente rimanga un episodio isolato e la paura di eventuali ritorsioni. “La paura sta sopraffacendo il paese”, scrive Davi nel suo post, riferendosi al clima di silenzio che ha caratterizzato la reazione della comunità. Le famiglie coinvolte, inclusa quella di Pino Spataro, hanno deciso di non rilasciare dichiarazioni ufficiali.
Davi, nella sua riflessione, ha anche sottolineato come “la vicenda potrebbe essere derubricata come quella di un giovane giovanotto della ‘buona borghesia’ con problemi personali, ma le sue azioni hanno avuto conseguenze drammatiche per tutta la comunità”.
Concludendo il suo post, Klaus Davi ha rivolto un’ulteriore richiesta al giovane coinvolto, ricordando l’importanza della responsabilità: “Il ragazzo può ancora decidere di cambiare la sua vita. Affrontare le sue azioni, costituirsi e fermare la spirale di violenza che ha iniziato”. In queste parole si percepisce un forte invito alla speranza, a non lasciare che un errore comprometta definitivamente il futuro di un giovane e di una comunità.