Reggio, l’appello di Francesca: ‘Nessuna RSA accoglie mia madre malata di Alzheimer’

Francesca vive a Catona e racconta la sua drammatica realtà: sola con la madre affetta da Alzheimer severo, senza risposte dalle istituzioni e senza un posto in RSA


“Sono Francesca (per rispetto di mia madre non metto il cognome, ma chi leggerà la storia sa chi siamo), abito a Catona zona Nord di Reggio Calabria, vivo con mia mamma che ha 73 anni e che purtroppo è stata colpita da Alzheimer severo di grado degenerativo. Noi siamo sole, mio padre Antonio (Totò) è venuto a mancare all’improvviso di leucemia fulminante a gennaio, in meno di dieci giorni. Siamo rimaste sole”.

Inizia così la lettera di Francesca, una nostra lettrice che invia alla stampa un accorato appello affinché la sua vicenda, e della madre, sia ascoltata e ottenga finalmente una risposta dalle istituzioni.

“Abitiamo in una casa dell’Aterp – spiega Francesca – che non è adatta ad una persona affetta da una patologia grave come quella di mia madre. Mia madre purtroppo non è più gestibile a casa. La malattia la porta ad essere aggressiva, irrequieta, pericolosa, dalla stanza dove lei è in casa ho dovuto togliere tutto: dall’armadio, ai comodini, vestiti, televisore, tenda (l’ho trovata che si stava strozzando), tutto ciò che per lei può essere pericoloso, perché tante volte la trovavo con vestiti e oggetti in bocca e ovviamente sanguinante. La trovo anche piena di pipì addosso, piena di cacca, perché si toglie i vestiti: mia mamma ha bisogno di una struttura adatta alla sua malattia, un RSA che si occupi di persone affette da Alzheimer severo di grado degenerativo”.

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La richiesta d’aiuto e il silenzio delle istituzioni

“Abbiamo fatto con l’Asp di Reggio Calabria, e ringrazio di cuore, tutta la documentazione per l’accesso in una struttura RSA, ma da marzo ancora non abbiamo ricevuto nessuna risposta e nessuna chiamata. Mia mamma più sta e più peggiora, anche io perché devo gestirla, gestire questa piccola casa e tante sere dalla stanchezza neanche mangio. Non è possibile che nel 2025 se non si hanno 2000 euro in alcune RSA (parliamo di privato), o addirittura 3000 Euro, non c’è un posto per una persona, nell 2025 si lascia morire una persona così!”.

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“È una vergogna che non si fa un posto aggiuntivo in una RSA per una persona così, per un caso urgente: non è uno scherzo, è la verità purtroppo, siamo abbandonati dalle istituzioni, da tutti, a chi mi devo rivolgere per fare entrare mia mamma in Rsa? Anche pagando – ma la sua pensione arriva a 1500 euro – non so più cosa fare, siamo all’abbandono totale: mia mamma oltre che non mi riconosce più, non capisce nemmeno che siamo a casa perché purtroppo la sua testa non c’è più!!!! E non auguro questa cosa a nessuno!! La cosa che più mi rattrista è la freddezza delle istituzioni davanti ad un caso di salute, non cerco una casa o chissà cosa ma una RSA dove mia madre possa essere curata nel migliore dei modi possibili perché lei ha lavorato per cinquant’anni presso una delle famiglie più benestanti di Reggio Calabria, e adesso che poteva godersi la sua vita non le è concesso a causa di questa malattia!!!! Le uniche
persone che vengono a casa nostra, e veramente sono degli angeli, sono i nostri medici di famiglia, la mia amica che abita a Milano e ogni giorno anche se lontana è presente, e la mia vicina di casa che anche lei sta facendo tanto per noi. Non so come andrà a finire, so che mi vergogno di tutto questo perché siamo all’abbandono totale. Mia madre è in quella stanza chiusa, indifferente a tutti. Mi dispiace dirlo ma è così: se non si hanno Santi non si va in paradiso, mi viene da dire…”.

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“Allego la risposta del quirinale, dalla segreteria di Mattarella: neanche la loro richiesta, da come leggerete, ha interessato le Istituzioni Calabresi! Se non hai due o tremila euro “avogghia mi crepi”! Chiedo scusa a tutti”.

francesca lettera mattarella