Ryanair annuncia una serie di nuovi voli...e si prepara a sbarcare a Reggio

L'a.d. O'Leary sarà in riva allo Stretto: " Vorrei passeggeri senza valigie in stiva". Indiscrezioni su data della conferenza e gli 8 voli "reggini"

Mancano oramai pochi giorni alla conferenza stampa di presentazione ufficiale relativa all’approdo di Ryanair all’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria. Pronti a crollare anche gli ultimi scettici, quelli che sino a pochi giorni fa ancora commentavano “è solo campagna elettorale, sino a quando non vedrò il primo aereo a Reggio non ci crederò”, nonostante i ripetuti annunci non solo del Governatore Occhiuto ma anche dell’a.d. Ryanair, O’Leary. L’allestimento dell’area check-in, brandizzata con le immagini della compagnia low-cost, li ha obbligati a desistere.

Nei giorni scorsi, la compagnia low-cost ha annunciato una serie di nuovi voli che coinvolgono gli aeroporti italiani.

Ryanair ha presentato 10 nuove rotte estive su Milano (aeroporti di Orio al Serio e Malpensa) per l’estate 2024.

“Come compagnia aerea numero uno in Italia, Ryanair è lieta di annunciare 10 nuove rotte per Milano per l’estate 2024 verso Atene, Budapest, Castellon, Beni Mellal, Dubrovnik, Parigi, Marrakech, Sarajevo, Skiathos e Tallinn, offrendo più scelte, alle tariffe più basse in Italia”, ha detto il ceo e fondatore di Ryanair, Michael O’Leary, in conferenza stampa a dal capoluogo meneghino.

Allo stesso tempo, ufficializzati dal Trieste Airport nuovi voli diretti per Parigi, Berlino e Cracovia (oltre a quelli già annunciati per Siviglia e Brindisi) mentre sono Dubrovnik, Danzica, Goteborg, Lisbona, Malta, Parigi e Riga le nuove sette rotte da Roma annunciate sempre dall’eccentrico CEO di Ryanair.

Bocche cucite per “l’effetto sorpresa”

E Reggio? Ancora nulla…ma il motivo è presto detto. Le rotte, al netto di chi ancora teme colpi di scena in stile film di Hitchcok, non sono ancora state ufficializzate perchè  è intenzione della compagnia low-cost, in pieno accordo con la Regione Calabria, annunciarle al pubblico nel corso della conferenza stampa. Conferme sulla data: rispetto a quanto già riportato su queste pagine, salvo sorprese si terrà martedi 13 o mercoledi 14 febbraio la conferenza di presentazione in riva allo Stretto, alla presenza di O’Leary e del Governatore Occhiuto.

Bocche più che cucite, con la massima attenzione a non far trapelare nulla, sulle 4 destinazioni nazionali e 4 internazionali. Questo perchè la volontà è quella di mantenere alta la curiosità sino al giorno della conferenza, svelandole all’interessato pubblico reggino e non solo.

Ormai ‘datate’ le anticipazioni riportate su queste pagine lo scorso settembre rispetto alle 8 destinazioni (Milano Bergamo, Bologna, Torino e Venezia le 4 rotte nazionali, Londra, Marsiglia, Dublino e Cracovia le 4 internazionali) presenti all’interno della manifestazione di interesse presentata dalla compagnia low-cost per lo scalo reggino, ma come sottolineato e ribadito, non è detto che saranno, almeno non tutte, quelle effettivamente ufficializzate la prossima settimana in riva allo Stretto.

Tito Minniti, primo passo verso la rinascita

Quello che più importa, è che il Tito Minniti si avvicina a grandi passi, dopo anni vissuti nelle sabbia mobili, ad una novità di fondamentale importanza per il rilancio e sviluppo dello scalo. Obiettivo centrato grazie all’impegno e all’ostinazione dal Governatore Roberto Occhiuto e dal deputato reggino Francesco Cannizzaro (titolare dell’emendamento da 25 milioni di euro destinati alla riqualificazione dell’aeroporto) ma che adesso avrà bisogno di tutto il supporto delle istituzioni e di una azzeccata campagna di marketing per far si che già da questa primavera-estate i nuovi voli Ryanair abbiano una discreta percentuale di riempimento.

In attesa di accogliere in riva allo Stretto l’a.d. O’Leary, lo stesso si è soffermato nei giorni scorsi sulle strategie future della compagnia low-cost, svelando anche un personale desiderio.

“Nel mio mondo ideale vorrei passeggeri senza valigie in stiva. I servizi più acquistati sono l’imbarco prioritario, la scelta del posto e i bagagli in stiva. Ma onestamente non li vorrei i ricavi da questa ultima voce. Chiediamo soldi extra per far imbarcare i bagagli perché vogliamo cambiare le abitudini delle persone. Vogliamo che viaggino più leggeri.

All’inizio l’80% dei nostri passeggeri mandava un bagaglio in stiva, dopo l’introduzione del costo extra — circa 15 anni fa — sono scesi al 20%. Il 60% quindi ha modificato le abitudini. Anche perché il viaggio dei clienti dura in media due giorni e mezzo. Non hanno davvero bisogno di portarsi troppe cose. E noi abbiamo meno costi. Lo spazio vuoto è fantastico, consuma meno”, le parole di O’Leary rilasciate al Corriere della Sera.