Sanità in Calabria, Gratteri: 'Commissario? Non sceglie il Ministro Speranza. Decidono in sei'

Le dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Catanzaro ai microfoni di Otto e Mezzo, in onda su La7.

Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, è stato ospite della trasmissione Otto e Mezzo, in onda su La7.

“Come commissario, andrebbe bene un calabrese emigrato per fame, che ha fatto i concorsi al nord perchè non ha voluto fare i concorsi deviati dalle mafie al sud, un professore universitario”. Ha dichiarato ai microfoni di Lilli Gruber.

TRE COMMISSARI IN POCHI GIORNI

“Si tratta di tre commissari che sono distanti miglia uno dall’altro sotto diversi aspetti. Non ci sono analogie. Mi permetto di ipotizzare che c’è un peccato originale alla base dei commissariamenti: quando lo si fa o si danno poteri veri a 360 gradi e quindi carta bianca oppure si finisce come in questi casi. Non si fa amministrazione in questo modo.”

A CHI AFFIDARE QUESTO RUOLO?

“Io penso sempre ai figli dei contadini e dei falegnami, che adesso gestiscono in modo brillante multinazionali. E sono figli di emigrati calabresi scappati dalla Calabria. Se oggi avessimo 100 letti di Terapia Intensiva, non saremmo in zona rossa. Per contagi saremmo in zona gialla. Mancano letti e strutture.”

SUL MINISTRO SPERANZA

“La nomina non è fatta da un Ministro. Decidono in cinque, sei persone. Non mi permetto di stabilire se debba o meno dimettersi.”