Sbarco di migranti a Locri: subito in moto la macchina dell'accoglienza

"Un'ondata di solidarietà che commuove" così il sindaco di Locri ha definito il comportamento della sua comunità subito dopo lo sbarco di nuovi migranti

C’è un pallone in mezzo ai due bambini, tra i 5 e i 6 anni, che si rincorrono ridendo nello scatolone del palazzetto dello sport di Locri. Un altro gruppetto li guarda da lontano, indeciso se partecipare al gioco o rimanere vicino alle famiglie.

Sono arrivati ieri pomeriggio. Un centinaio, provenienti da Iran, Iraq e Siria, arrivati stipati come sardine su un veliero di circa 15 metri, approdato a Locri seguendo la consueta rotta che lega questo angolo d’Europa alla Turchia.

Il loro barcone è riuscito a bucare le maglie dei controlli, spiaggiandosi sull’arenile semideserto di una domenica di feste al tempo della pandemia. Nel gruppo i bambini sono 30, due di loro sono arrivati senza nessun adulto che se ne occupi e saranno presi in consegna dal comune che ha già individuato una struttura del territorio: stanno bene e dalle prime indiscrezioni dovrebbero essere tutti negativi ai tamponi molecolari per il Covid a cui sono stati sottoposto ieri sera, subito dopo l’arrivo nel palazzetto all’ingresso nord della cittadina jonica.

UN MARE DI SOLIDARIETA’

Migranti Locri

L’arrivo inaspettato del barcone sulla spiaggia di Locri ha preso tutti un po’ di sorpresa – generalmente i barconi vengono intercettati a largo della costa e scortati verso il porto di Roccella – ma è bastato un post su Facebook del sindaco Giovanni Calabrese per scatenare l’ennesima onda di solidarietà targata Locride. Già dalle prime ore del pomeriggio di ieri infatti, decine di cittadini hanno iniziato a portare pacchi di cibo, giocattoli e vestiario. Così come le pizzerie cittadine che hanno pensato alla cena. E i fornai e i pasticceri arrivati in mattinata, sotto la pioggia. Un esercito muto di Magi improvvisati e anonimi in marcia verso il palazzetto, ognuno con il suo personale dono.

«Un ondata di solidarietà che commuove – dice il sindaco, da ore impegnato a coordinare la macchina dell’accoglienza – e che sorprende  solo chi ha una visione stereotipata e distorta della nostra terra».

IL PARADOSSO DELL’EMERGENZA

Migranti Locri 1

Archiviata la fase emergenziale – i migranti, esclusi i due minori non accompagnati, potrebbero essere trasferiti già tra stasera e domani – sul campo resta l’impreparazione di fondo e l’assenza di un coordinamento generale, che si registra nei comuni quando un barcone, come nel caso di ieri, riesce a sfondare la rete di controlli messa in piedi dalla guardia costiera riuscendo ad approdare direttamente sulle spiagge della Locride. In una terra dove sotto il cappio dell’emergenza passa anche un fenomeno come quello degli sbarchi che si susseguono identici gli uni con gli altri da più di vent’anni, non esiste infatti una rete di coordinamento in grado di utilizzare le esperienze passate per uniformare protocolli già collaudati, e ogni volta tocca a sindaci, forze dell’ordine e associazioni di volontariato, rimboccarsi le maniche.