Scilla, imprenditore si incatena per protesta: 'Mi hanno rovinato, adesso che farò?'

Pietro Macrì si è incatenato davanti alla sua attività, iniziando al contempo uno sciopero della fame

Rabbia e disperazione, sono questi i sentimenti alla base della protesta portata avanti dall’imprenditore Pietro Macrì. Titolare del locale ‘Mana Pub’ a Scilla, Macrì si è incatenato davanti alla sua attività, iniziando al contempo uno sciopero della fame sino a quando non avrà risposte dalle istituzioni locali.

La motivazione alla base della protesta di Macrì nasce dalla variazione al piano spiaggia attuata dall’amministrazione comunale di Scilla.

“Io non combatto contro nessuno, voglio solo capire i motivi di quanto accaduto. Al danno gigantesco derivato dalla pandemia adesso subisco anche la beffa dalla politica locale.  Il provvedimento dell’amministrazione locale è scapestrato. Non avendo spazi all’interno e con la variazione al piano spiaggia che mi ha tolto gli spazi sul lungomare, la mia attività di fatto viene cancellata con un colpo di spugna”, dichiara Macrì ai microfoni di CityNow.

Un problema causato da misure ed elementi tecnico-burocratici, da qui la decisione di Macrì di avviare lo sciopero della fame.

“Proseguirò sino  a quando non riceverò le dovute spiegazioni. In questo provvedimento dell’amministrazione vedo poca trasparenza, hanno lavorato di notte per mettere a bando le 3 aree. Non si può agire facendo due pesi e due misure, ho una famiglia da mantenere senza dimenticare le famiglie dei miei dipendenti. Che mi dicano in faccia se davvero hanno deciso di cancellare la mia attività”, spiega l’imprenditore reggino.

Tante le chiamate ricevute nelle ultime ore dal titolare del Mana Pub (“Amici, conoscenti e anche diversi politici, pure dalla Regione Calabria. Si sono messi a disposizione ma il danno oramai è fatto”) che non abbandona completamente ogni speranza.

“Solo alla morte non c’è rimedio. Io credo si possa rimediare a tutto, in special modo quando parliamo di provvedimenti di un’amministrazione. Chiedo solo mi venga data la possibilità di lavorare e aprire la mia attività, con un pizzico di buona volontà credo si possa risolvere tutto.

Io ho fatto enormi sacrifici ed investimenti per ritagliarmi uno spazio a Scilla, non capisco questo atteggiamento da parte dell’amministrazione comunale. Spero ci possa essere presto un incontro, non so più cosa fare”, sospira amareggiato Pietro Macrì.

 

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