Si spegne dopo 25 anni l’attività della Libreria reggina “Culture”


di Eva Curatola – Situata in un punto strategico, in centro eppur lontana dal caos che di solito lo caratterizza, la Libreria Culture ha rappresentato per lungo tempo una via di fuga dalla routine, per appassionati di libri e non. Si perché sentendo parlare di “libreria” ci si aspetterebbe in automatico di trovare al suo interno solo questo: libri. Ma una delle tante particolarità della libreria di Enzo Caccamo è stata proprio questa, unire alla vasta quantità dei libri, la presenza di manufatti artigianali e intarsi in legno.

Nell’avvicinarsi ad una libreria così fuori dagli schemi, il senso di stupore era unico. Ma adesso, tutto diventa al passato. L’attività, che con tanto amore e pazienza l’imprenditore reggino ha portato avanti, si spegne dopo 25 lunghi anni.

Per gli appassionati si tratta di una tragedia, una di quelle cose di cui si parla in giro ma a cui non vorremmo credere. Perché con l’attività si spegne anche una piccola parte della nostra società, affezionatissima non solo alla libreria in sè, ma anche alle molteplici possibilità che ci ha offerto nel tempo: letture, incontri con autori famosi, e così via.

Oggi sono sempre meno le librerie che riescono a tirare avanti, a meno che non si tratti di grandi catene come Mondadori e Feltrinelli. Questo accade perché purtroppo la cruda verità è che oggi si legge sempre meno e quei pochi che lo fanno preferiscono non uscire di casa, ordinare i libri direttamente online e farseli recapitare a casa. Per quanto, sia sicuramente un metodo “comodo”, questo è ciò che in breve tempo determinerà la morte di tutte le piccole librerie.

Molti hanno infatti dimenticato la bellezza di quelle biblioteche in miniatura dove si respira profumo di pagine e inchiostro, hanno dimenticato quanto sia bello farsi consigliare una nuova lettura da qualcuno che con i libri ci ha vissuto un’intera vita.

Quando una libreria chiude tutto intorno diventa triste, le strade, il quartiere, le persone che la frequentavano, ma anche coloro che sarebbero voluti entrare ma per mancanza di tempo non l’hanno mai fatto. La sensazione è la stessa di quando si vede un libro con le pagine bruciate, o quando si sente della morte di un personaggio che ha cambiato la storia.

La chiusura della Libreria Culture, centro attivo dell’intera comunità reggina, ci lascia si con l’amaro in bocca, ma ci insegna anche che siamo noi in primis, noi come comunità, a dover dare maggior importanza alle cose che abbiamo, fin quando le abbiamo.

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