Sunsetland a Reggio, è già polemica sul Summer Festival: idea lodevole ma ora tocca calibrare il tiro
Progetto ambizioso e idea inizialmente apprezzata che al momento però non riscuote il successo sperato. Sbagliato il genere di musica, il volume troppo alto o la location?
25 Luglio 2025 - 17:59 | di Vincenzo Comi

Impossibile accontentare tutti. Le nuove iniziative, se accompagnate da idee e progetti originali, attirano a sé, come è normale che sia, innumerevoli reazioni, tra critiche, elogi e giudizi di ogni tipo. E’ quello che accade in ogni città al mondo.
La proposta di attività e progetti innovativi da parte di un’amministrazione è indice di coraggio, ambizione, voglia di cambiare ma per mettere in pratica anche l’idea più banale servono poi competenza ed esperienza. Oltre ovviamente alle risorse economiche e ai finanziamenti.
A Reggio Calabria l’argomento che più di tutti in questo fine luglio alimenta il dibattito pubblico è il Sunsetland Summer Festival. Per sessanta giorni, ad ogni tramonto, dalle 19:30 alle 21:00 all’Arena dello Stretto ‘Ciccio Franco’, si celebra il tramonto. Come? Con un dj-set e con artisti sempre diversi, tra dj locali e internazionali che si alternano sul nuovo palco nel cuore della città. Un’idea lodevole che nessuno inizialmente ha criticato ma che adesso suscita più di qualche perplessità, a fronte delle poche presenze e della poca partecipazione.
E’ vero, abbiamo uno dei tramonti più belli d’Italia e finalmente qualcuno, dentro Palazzo San Giorgio se n’è accorto. Dopo aver interpellato (e pagato) una società per raccogliere la visione strategica in chiave turistica della nostra città, l’amministrazione ha condiviso, tra le idee presentate, il progetto di valorizzazione del tramonto di Reggio, tra i più suggestivi al mondo, accettando con coraggio e visione una nuova ambiziosa sfida: il Sunsetland Summer Festival.
Obiettivo? Riqualificare l’offerta turistica e creare nuove economie, facendo leva non solo sui beni materiali ma anche su quelli immateriali: emozioni, narrazioni, atmosfere.
Certo, Reggio non è Ibiza, né tantomeno Rio de Janeiro ma l’idea presentata a metà maggio era piaciuta a molti. Del resto, come si fa a non essere d’accordo? Reggio ha un lungomare e un tramonto fra i più belli al mondo.
A distanza di una settimana dall’inizio del Sunsetland proviamo a fare un primo bilancio. Il Festival non è certo iniziato col botto. Tutt’altro. Alcune serate sono andate bene, altre molto meno. E ci può stare.
Tuttavia alcuni aspetti sono senz’altro migliorabili. Due tra tutti. Il volume è esageratamente alto, vista la tipologia di evento. Il livello di decibel rischia paradossalmente di allontanare turisti e cittadini. Un volume più moderato sarebbe sicuramente più gradito a quell’ora, in quanto è tipicamente il momento di stacco dalla lunga giornata lavorativa in cui la gente preferisce un momento di relax in riva al mare.
La disco-music non sembra poi il genere di musica adatto. Per molti sarebbe preferibile una tipologia differente, del tipo ‘ambient’, ‘chillout’, o ‘lounge’, almeno, generalmente il saluto al sole viene festeggiato così. L’elenco di format famosi in giro per il modo caratterizzati da questa musica è lungo, ne proponiamo qui alcuni dei più importanti:
- Café del Mar – Ibiza, Spagna
- Pacha Ibiza Sunset Sessions – Ibiza, Spagna
- La Terraza – Barcelona, Spagna
- Sunset Ashram – Ibiza, Spagna
- Sky Bar – Bangkok, Thailandia
- The Roof Gardens – Londra, Regno Unito
- Sundown Sessions – Bali, Indonesia
- The Cliff Bar – Santorini, Grecia
- Buddha-Bar – Parigi, Francia
- The W Hotel Rooftop Bar – New York, USA
Anche la location (unica e sola) sembra non essere apprezzata. Ci chiediamo, un Festival itinerante, con meno date, alla scoperta di spiagge e angoli della città e della Provincia, avrebbe potuto coinvolgere un pubblico più ampio?
La polemica infine ruota attorno alle cifre che sono state impegnate per il Sunsetland Summer Festival. 74 mila euro sono stati destinati, in modo diretto, a favore della direzione artistica del Sunsetland, a cui si aggiungono circa 160 mila euro per coprire i costi e il cachet degli 11 dj internazionali.
Cifre importanti, recuperate dall’amministrazione attraverso finanziamenti europei dedicati alla promozione del territorio. Importi sicuramente troppo elevati se pensiamo alla partecipazione, alle presenze di cittadini e turisti e ai numeri attuali.
Intanto dalla maggioranza, attraverso una nota, spiegano il senso dell’iniziativa:
“Sunsetland non nasce con l’obiettivo di “riempire l’Arena”… noi abbiamo scelto un’altra strada, più ambiziosa e più utile per il futuro della nostra Reggio. È dare la possibilità alle persone, cittadini o turisti, di vivere momenti di spensieratezza e leggerezza, lasciandosi portare dalla bellezza dei colori dei nostri tramonti”.
Ma la poesia e il romanticismo ahinoi non bastano. Il format al momento non riscuote il successo sperato.
Tocca adesso all’amministrazione e a chi ha la responsabilità di rendere vincente il progetto del ‘Sunsetland‘, calibrare il tiro e trovare il modo più giusto per rendere il Summer Festival davvero indimenticabile. Indelebile, proprio come il tramonto di Reggio…