Tamponi in Calabria, dalla Cittadella l'ok (tardivo) per i privati. Lamberti: 'La battaglia ora, è sui vaccini"

'Le regole sono regole anche in tempo di guerra', le parole del dott. Lamberti Castronuovo

Tamponi, vaccini, ‘positivi’, ricoveri e cambi di colore. Cercare di mettere ordine in Calabria, in un momento come la pandemia, non è cosa affatto facile. Mentre l’Italia si affanna per provare ad aumentare il numero delle somministrazioni giornaliere di vaccino, la Regione pubblica un’ordinanza riguardante i laboratori privati che hanno ricevuto l’ok per l’effettuazione di test molecolari.

Nessuna novità, invece, sul fronte vaccini.

La perfetta testimonianza è quella dell’istituto clinico De Blasi che, già da mesi, effettua tamponi e che, diverse settimane fa, si è fatto avanti mettendo a disposizione medici e locali per aumentare il volume delle vaccinazioni in città, senza però ricevere risposta alcuna.

Tamponi, disco verde dalla Regione ai laboratori privati

“Abilitazione dei laboratori privati all’esecuzione del test molecolare su tampone rino-faringeo per la ricerca di Rna del Sars-Cov2”.

È quanto riportato nell’ordinanza n.15 della Regione Calabria che, ad un anno dall’inizio della pandemia, dà l’ok ad alcuni laboratori del territorio calabrese per l’esecuzione dei tamponi. Sono solo una manciata gli eletti, ma ciò che risulta più assurdo è che il disco verde sia arrivato a mesi di distanza dalla sentenza del Tar del Lazio. Già lo scorso ottobre il Tribunale amministrativo stabiliva quanto segue:

“I cittadini potranno eseguire i test in tempi rapidi, senza file e avere risposte nel giro di 24 ore, con la garanzia di massima affidabilità. I tamponi potranno essere eseguiti su prenotazione online, con richiesta del medico, anche in assenza di sintomi”.

Il commento del dott. Lamberti Castronuovo

A fare una vera e propria battaglia per il diritto alla salute dei cittadini di Reggio Calabria era stato il dott. Lamberti Castronuovo che, da mesi ormai, offre un servizio attento e puntuale. Il direttore dell’Istituto Clinico De Blasi, indicato dalla Regione come una tra le tre strutture della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha commentato la recente ordinanza ai microfoni di CityNow:

“Si tratta di un decreto assolutamente tardivo. Mesi fa abbiamo vinto la causa nazionale con il Tar del Lazio che ha stabilito, inequivocabilmente, che i laboratori privati in possesso della necessaria genetica, possono effettuare i test. Noi, ad esempio, non solo li facciamo da tanti mesi, ma abbiamo stabilito anche un prezzo etico che è 3 volte inferiore rispetto a quelli degli istituti di Milano. In più i referti, senza alcun costo aggiuntivo, vengono rilasciati in diverse lingue: inglese francese tedesco spagnolo e arabo”.

E sui vaccini…

Il dottore Lamberti, però, sta conducendo una battaglia ancora più importante adesso: quella sui vaccini. Solamente qualche settimana fa i cittadini erano infatti scesi in piazza al fianco del noto medico per sostenere un’iniziativa che avrebbe portato giovamento all’intera comunità.

“Al momento l’esigenza più importante è quella di vaccinare più gente possibile. Ovviamente secondo criteri legali, non quelli di Morra, ma i criteri stabiliti dal Governo che, a mio parere, sono assolutamente corretti. Prima gli anziani e i fragili, poi il resto”.

Il direttore dell’istituto clinico, però, non si trova d’accordo sulle scelte relative a “chi” è stato “chiamato alle armi” per effettuare le somministrazioni:

“Invece di pensare all’esercito, il signor Spirlì dovrebbe chiamare i medici che si sono messi a disposizione della comunità calabrese, insieme alle loro strutture. Mi sembra davvero una gran corbelleria questa della Regione che non accetta l’aiuto gratuito e volontari da parte di chi potrebbe imprimere una svolta alla campagna vaccinazioni. Ancor più assurdo, poi, è il fatto che il nostro appello venga ignorato mentre ad essere assoldati sono i farmacisti.

Non ho assolutamente nulla contro di loro – chiarisce il dott. Lamberti. Sono tutti professionisti seri che, quotidianamente, collaborano con noi. Ogni giorno sono in contatto con molti di loro che prestano alla categoria medica un aiuto indispensabile. Ciò, però, non toglie che, questi ultimi, non possono essere equiparati ai medici, men che meno può essere affidato loro il compito di somministrazione dei vaccini. Il farmacista, per quanto preparato, consegna farmaci su riferimento del medico, ma non può mettere le mani sul paziente, non è un tuttologo”.

Il dott. Lamberti Castronuovo non ha dubbi:

“Le regole sono regole anche in tempo di guerra”.