Tamponi Biocredit, Di Natale alla Regione: ‘Serve chiarezza, in ballo c’è la salute dei calabresi’
Il consigliere chiede alla Regione di far luce sulla non compatibilità dei tamponi inviati alla Calabria per lo screening di massa
30 Gennaio 2021 - 12:35 | di Eva Curatola

Il caso dei tamponi antigenici, acquistati dal commissario per l’emergenza Covid dalla Corea del Sud ed inviati alla Calabria, continua a far discutere, fortunatamente, le istituzioni. Basti pensare che Reggio Calabria ne aveva ricevuti 70mila per iniziare il suo screening di massa, poi sfumato in seguito alle verifiche incrociate con Catanzaro.
L’ultimo, in ordine cronologico, a denunciare il grave fatto è il Segretario-Questore dell’Assemblea regionale, Graziano di Natale che si appella alla Regione per fare chiarezza.
Tamponi non attendibili: Di Natale si appella alla Regione
La notizia circolava già da un po’, ma è divenuta ufficiale in seguito agli approfondimenti di Catanzaro che ha decretato la non compatibilità dei tamponi ricevuti dalla Calabria per lo screening di massa.
Il dott. Fabio Foti, ai microfoni di CityNow, aveva spiegato infatti che i test non sono attendibili per lo scopo cui erano stati destinati “in quanto non in grado di intercettare, in percentuali significative di sensibilità e specificità, cittadini positivi asintomatici con bassa carica virale e/o infezione in fase iniziale”.
“Apprendo dalla stampa che i tamponi Biocredit, distribuiti anche nelle scuole e alla Protezione Civile, non risulterebbero attendibili. Qualora questa notizia trovasse riscontro nella realtà ci troveremmo in una situazione tanto paradossale quanto inspiegabile ed è per questo che serve chiarezza”.
Di Natale ricorda che fra i circa 13 milioni tamponi acquistati dall’Italia, una parte è stata abbondantemente distribuita anche in Calabria per utilizzata dalla Protezione Civile e nello screening del mondo della scuola. Il consigliere regionale, eletto tra le le fila dell’opposizione, avendo attenzionato la vicenda, chiede spiegazioni ‘immediate’ alla giunta regionale e al dipartimento Salute della Regione Calabria.
“Fugare ogni dubbio per tranquillizzare i calabresi”
“È un fatto che non può passare inosservato. Ricordo a me stesso che in ballo ci sarebbe la tutela della salute pubblica e i test rapidi sospetti, tra i più economici, sarebbero usati da ormai più di un mese. La Regione, al fine di fugare ogni dubbio, e tranquillizzare i calabresi, dovrebbe dare immediatamente spiegazioni, invece resta in silenzio sottovalutando pericolosamente la situazione”.
Il vicepresidente della commissione regionale contro la ‘Ndrangheta, che in passato ha già denunciato i tamponi arretrati e tenuti in frigo, ed il caos vaccini in Calabria, lancia un monito importante:
“Con la speranza concreta che non resti inascoltata la mia richiesta, ho chiesto alla Regione di fornire tutte le spiegazioni possibili e di farlo nel minor tempo possibile. Sarebbe inconcepibile una situazione simile che falserebbe addirittura la mappatura dei contagi in Calabria dal 20 Dicembre. Da rappresentante della massima istituzione regionale resto disponibile ad intavolare qualsiasi azione al fine di redimere la verità tutelando l’incolumità dei Calabresi, ancora una volta disorientati. Continuerò a monitorare la situazione auspicando un coinvolgimento di tutte le forze presenti sul territorio perché sulla salute pubblica non può esistere colore politico, ma soltanto unità d’intenti”.