Tapis roulant, Arena a CityNow: 'Fermo per un pregiudizio ideologico'

"Ritengo che ci sia stata l'intenzione di farlo decadere". Il commento di Demi Arena sul fermo dell'opera

E’ fermo ormai da diversi anni.

Ha sempre funzionato ad intermittenza ed è oggi il simbolo di una politica fallimentare incapace di offrire un servizio di mobilità che favorirebbe il percorso ‘in veritcale’ della città, dalla via marina fino alla zona alta. Parliamo del tapis roulant, inaugurato nel lontano 2009 dall’amministrazione Scopelliti, prima funzionante a metà, poi negli anni più spento che acceso ed infine  definitivamente chiuso ed abbandonato.

L’opera, come sappiamo non è mai stata completata (ricordiamo che la parte da Via Filippini a Reggio Campi è in attesa del completamento del cantiere da oltre un decennio).

Tapis roulant, Arena: ‘C’è stata l’intenzione di farlo decadere’

Abbiamo incontrato l’ex sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena che ci ha offerto la sua visione su una delle tante opere oggi ferma, non funzionante ed incompleta.

“Il tapis roulant, fondamentale impianto di mobilità urbana, è stato ideato per consentire la mobilità nel centro storico e poter servire i cittadini delle zone alte della città. Oggi lo stop del tapis roulant è un fatto molto grave che va oltre l’inettitudine amministrativa che caratterizza la nostra vita cittadina dal 2012. Il fermo dell’opera è il frutto di un pregiudizio ideologico – spiega Arena – Lo strumento indispensabile per i cittadini viene considerato un simbolo di un’amministrazione passata e soltanto per questo motivo abbandonato”.

Per l’ex sindaco dell’era Scopelliti, è impensabile dunque che l’amministrazione non sia riuscita a trovare le somme o a trovare una soluzione per la riapertura ed il ripristino dell’opera.

“Ritengo che ci sia stata l’intenzione di farlo decadere”.

Secondo tratto ed ascensore, Arena: ‘Persi i soldi. Ancora dopo 10 nunlla è stato fatto’

Sul secondo tratto che va da via Filippini fino a Reggio Campi Demetrio Arena spiega:

“Sul secondo lotto la situazione è ancor più grave perchè i lavori erano partiti ed il finanziamento è stato previsto. Ci sono stati due elementi gravi, il primo dell’interdittiva della ditta e poi la perdita del finanziamento. I lavori sono fermi all’80% da svariati anni. Il finanziamento, con la gestione commissariale fu perduto perchè i commissari non intesero rifinanziare l’opera con poche decine di migliaia di euro, in quanto ritenuta opera non indispensabile. Ci fu un blocco dei lavori dovuto ad una cattiva gestione commissariale. L’amministrazione Falcomatà ha poi dimostrato un completo disinteresse verso questa preziosa opera. Non è possibile che a distanza di 10 anni siamo ancora qui a parlare del tapis roulant”.

Per Demi Arena quindi non c’è stata la volontà politica di voler affrontare il problema.