Tendopoli di San Ferdinando, la visita di de Magistris: 'Emergenza nell'emergenza'

La visita del candidato Governatore ha toccato diversi punti della provincia reggina, tra cui la tendopoli di San Ferdinando

Il tour di Luigi de Magistris nella provincia di Reggio Calabria, durante lo scorso weekend, ha toccato diverso tappe importanti. Dal centro storico della città principale, passando per i quartieri periferici di Pellaro e Arghillà, per poi passare ai Comuni del comprensorio metropolitano. L’attenzione del candidato Governatore si è fermata in particolar modo sulla tendopoli di San Ferdinando, uno dei grandi orrori della nostra terra.

Luigi de Magistris in visita alla tendopoli di San Ferdinando

“Nella tendopoli di S. Ferdinando, a Rosarno, l’emergenza sanitaria è un’emergenza nell’emergenza, una vergogna umanitaria rispetto alla quale non possiamo chiudere gli occhi. Due anni dopo lo sgombero deciso dal Ministero degli Interni guidato da Matteo Salvini, oltre 700 persone vivono in condizioni inumane, tra una situazione igienico-sanitaria che può esplodere da un momento all’altro, diritti negati, mancanza delle condizioni minime per una vita dignitosa. Il tutto a vantaggio delle cosche che, in una situazione di assoluta assenza dello Stato, trovano terreno fertile per imporsi attraverso lo sfruttamento e il caporalato”.

Il sindaco di Napoli, ormai da diversi mesi, in corsa per il ruolo più ambito della Calabria, ha aggiunto:

“Davanti ai nostri occhi, nella tendopoli di Rosarno, tra baracche e rifiuti, gli effetti delle politiche salviniane che fanno finta di rimuovere i problemi con la ruspa e invece esasperano le emergenze sociali fino a farle esplodere. La tendopoli di Rosarno emblema di politiche securitarie, di centrodestra e centrosinistra, pronte a mostrare il pugno duro dello Stato quando c’è da sgomberare ma poi incapaci di creare percorsi di ricostruzione sociale e civile. Oggi a Rosarno, l’unico argine alla penetrazione della criminalità organizzata sono le organizzazioni sindacali, la Caritas, le diverse associazioni di volontariato e organizzazioni che si battono per la tutela dei diritti umani: grazie a tanti operatori che notte e giorno lavorano in quel campo, gli invisibili diventano visibili, trovano voce le loro richieste di dignità, diritti e lavoro legale.

Inaccettabile uno Stato immobile rispetto a quanto accade alla tendopoli di Rosarno! Impagabile il lavoro del volontariato e delle organizzazioni, ma uno Stato è disumano se non interviene rispetto a situazioni al limite dei diritti umani. Chiediamo al ministro Lamorgeseche quell’area sia immediatamente messa in sicurezza sul piano sanitario e che, coinvolgendo le organizzazioni che fino ad oggi hanno svolto un lavoro straordinario in quel luogo, si avvii un percorso per garantire dignità, tutele, diritti e legalità alle donne e agli uomini che vivono a S. Ferdinando”.