Terzo mandato, tensioni nel Governo. Salvini: ‘Se lo vogliamo solo noi…’

Il governo Meloni impugna la legge sul terzo mandato in Trentino. Scintille tra Lega e Fratelli d'Italia ma Salvini assicura: 'Nessuno strappo in maggioranza'

meloni salvini adn

La questione del terzo mandato per i presidenti di Regione continua ad agitare le acque nella maggioranza di governo, provocando divisioni sempre più visibili tra Lega e Fratelli d’Italia. Al centro dello scontro, l’impugnazione da parte del governo Meloni della legge provinciale di Trento che avrebbe consentito a Maurizio Fugatti di candidarsi per un terzo mandato consecutivo alla guida della Provincia autonoma.

La decisione, arrivata lo scorso 19 maggio, ha provocato la dura reazione della Lega e in particolare di Fugatti, che ha parlato apertamente di scelta politica e ha revocato l’incarico di vicepresidente provinciale a Francesca Gerosa, esponente di Fratelli d’Italia. Un gesto che ha avuto immediate ripercussioni nel dibattito nazionale.

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha replicato con toni accesi: “Non staremo a guardare, se uno ti prende a schiaffi, noi le guance le abbiamo finite”. Il riferimento è alla rottura degli accordi politici locali, con Ciriani che accusa Fugatti di aver agito per vendetta contro FdI.

Anche altri ministri meloniani sono intervenuti a difesa di Gerosa. Adolfo Urso, titolare delle Imprese e del Made in Italy, ha parlato di “ritorsione politica” e ha chiesto il rispetto degli accordi elettorali. Sulla stessa linea Andrea Abodi, ministro dello Sport: “In Trentino si è andati oltre, è venuto meno lo spirito di collaborazione”.

Il presidente Fugatti ha però rilanciato, chiedendo di aprire subito un confronto sul tema: “Non aspettiamo le elezioni del Veneto o della Campania. Si ridiscuta ora il tema dei mandati, che non è fissato in Costituzione”. Il governatore trentino ha anche sottolineato come le richieste di terzo mandato provengano principalmente da esponenti della Lega nelle regioni del Nord.

Nel frattempo, si fa strada l’ipotesi che Giorgia Meloni possa intervenire direttamente con un decreto ad hoc per superare lo stallo. Resta però da convincere Forza Italia, finora prudente sul tema.

Il caso Trentino si conferma dunque come il catalizzatore di tensioni latenti all’interno del centrodestra, mettendo in discussione equilibri politici costruiti con fatica e aprendo un fronte che rischia di allargarsi ad altre regioni.

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A gettare acqua sul fuoco, con una presa di posizione sul tema terzo mandato che assomiglia ad un passo indietro, è il leader della Lega Matteo Salvini.

Il terzo mandato “non lo vuole nessuno tranne noi. Per me è una sottrazione di democrazia, io faccio le battaglie ma se in Parlamento vota a favore solo la Lega e tutti votano contro, dal Partito democratico al Movimento 5 stelle, da Fratelli d’Italia a Forza Italia, ne prendo atto ma fanno un errore perché tolgono ai cittadini la possibilità di scegliere”. Così Matteo Salvini intervenendo dal palco del Festival dell’economia di Trento. Nessuno scricchiolio, quindi, nel governo sul terzo mandato? “No”, risponde il ministro.

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