I tombaroli e l'arte perduta: Le Iene continuano ad indagare sui Bronzi di Riace

"Ecco il lavoro e gli affari d'oro dei tombaroli italiani. La stessa sorte è toccata ai Bronzi di Riace mancanti?". Il servizio de Le Iene

Solamente una decina di giorni fa i Carabinieri di Crotone smantellavano le attività di una holding criminale che, da tempo, gestiva un ingente traffico di beni archeologici. Le opere in questione erano frutto di scavi clandestini in Calabria, destinati anche all’illecita esportazione all’estero.

Sono complessivamente 123 le persone indagate. I controlli, iniziati nel 2017, hanno permesso di recuperare numerosi reperti archeologici per un valore di diversi milioni di euro. Ad occuparsi del caso dei ‘tombaroli’ è Antonino Monteleone insieme a Marco Occhipinti.

Dopo aver raccontato, nelle precedenti puntate della loro inchiesta, i troppi misteri nel ritrovamento dei Bronzi di Riace, le due Iene, nel loro quinto servizio, seguono un gruppo di tombaroli, che raccontano come scoprono, trafugano e vendono reperti archeologici al mercato nero.

“Faccio il tombarolo da quando so piccolo, 14 anni. È ’na  passione, cioè questa è la storia nostra, ti viene naturale, per me è stata ’na chiamata! Prima c’era molto più guadagno, adesso la crisi sta pure qua…”, racconta un tombarolo.

Rifiuta l’etichetta di “bandito dell’archeologia” e dice:

“Beh, io invece penso che siamo l’eroi dell’archeologia, perché tutto quello che viene trovato è grazie a noi, non agli archeologi… se qualcuno me dicesse a me ‘scavame una tomba e porta al museo che te pago la roba’ io non c’ho problemi… perché me devi fa’ fare il bandito, io non lo voglio fa’ il bandito”.

l mestiere, sostiene il tombarolo, farebbe addirittura risparmiare soldi pubblici:

“Comunque sia per scavà una tomba loro impiegano 100-150 mila euro quando noi magari co 4-5 ore la pulimo, allora daccene a noi 30-40 a noi ce sta bene, io sarei più contento eh…”.

Mentre Le Iene intervistano i tombaroli avviene il ritrovamento di alcuni reperti:

“Eccolo, oh, eccolo oh, che cos’è? Questo è l’orla, vedi? Il frano ha spostato in avanti l’oggetto. Adesso qui intorno ci deve essere il corredo, ma queste so…”. 

Monteleone chiede:

“Ma questa che facciamo la portiamo al museo adesso?”.

La risposta è secca:

“See col c***o”.

Il tombarolo, che abbiamo seguito durante un trafugamento, non ha paura delle pene che lo attendono:

“Se ci fosse una pena minima di 6 anni e un massimo di 20 anni sei sicuro che lo faresti ancora?”, gli chiede la iena. “Ehhh sì, perché me piace… che t’ho da dì? Se io a te ti dicessi se vai co na donna te dò 20 anni de carcere c’andresti co na donna? Hahaha ci penso, ci penso però ce vai”.

E poi lancia un’ultima stoccata polemica:

“Perché lo fa sparì lo Stato nostro, perché non se tiene cura de sta roba? Perché l’altri stati ce fanno i soldi co la roba nostra e noi invece no?”. 

La domanda che i due inviati de Le Iene si pongono adesso è “La stessa sorte è toccata anche ai presunti Bronzi di Riace mancanti?”.

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