Una Calabria a misura di giovani, Princi: 'Lavoro stabile, politiche attive e corsi mirati'

Il vice presidente ha illustrato le mosse per dare un futuro più concreto ai giovani calabresi e fermare la migrazione al nord

“L’ho promesso ai miei ragazzi nel momento in cui ho lasciato il liceo Vinci”.

Sono le parole del vice presidente della Regione Calabria Giusi Princi, ai microfoni di CityNow, nel commentare la triste migrazione giovanile che, da decenni, attanaglia il nostro territorio e tutti i progetti che le istituzioni regionali hanno scelto di mettere in campo per fermare, almeno in parte, questa copiosa emorragia.

Giusi Princi e la migrazione giovanile

Intervenuta a Live Break, format settimanale di stretta attualità della nostra testata, l’ex dirigente scolastico ha toccato temi molti importanti come il ritorno in classe, nonostante il Covid, la migrazione giovanile e la creazione di nuovi posti di lavoro.

“Ogni anno era una sofferenza vedere i ragazzi fare le valigie perché, una volta andati via, non rientrano più. Si esatto, parliamo proprio della “fuga dei cervelli“. Attraverso le deleghe che mi sono state affidate dal Presidente Occhiuto, e di cui sono orgogliosa, sto lavorando intensamente per garantire opportunità di lavoro stabile e politiche attive a misura di giovani”.

Profili professionali richiesti e non più standardizzati

Uno dei primi obiettivi dell’assessore è quello di incentivare gli enti di formazione professionale, largamente presenti sul territorio regionale, ma spesso poco utili fattivamente perché arretrati.

“La rivoluzione – ha spiegato la prof.ssa Princi – è stata farsi dare dalle aziende un elenco delle figure richieste ed mettere un bando di 4 milioni e 500 mila euro per andare a formare  quegli stessi profili che sono realmente ricercati.

Andrò a curvare i bandi premiando le aziende che si impegnano ad assumere i nostri giovani inoccupati. Così, finalmente, passiamo da una visione di tipo assistenzialistica ad una che crea stabilità. Cercherò di garantire un legame nazionale e internazionale con le nostre aziende perché dobbiamo renderle attrattive, solo così gettiamo le basi per l’economia”.

Il vice presidente ha poi aggiunto:

“Diremo presto addio ai corsi fantasma. È stato, infatti, inaugurato il sistema Sisco. Prima i corsi non erano censiti, adesso, invece, lo saranno grazie al monitoraggio della piattaforma certificata. La formazione verrà legata al bisogno occupazionale”.

Nuovi centri per l’impiego

Sarà anche per la sua onestà e praticità che Princi è stata scelta per ricoprire un ruolo così importante, doti che dimostra anche quando parla dei centri per l’impiego calabresi.

“Non hanno mai funzionato, indipendentemente dalla parte politica che si è trovata alla guida della Regione. Grazie ai fondi investiti vedremo finalmente le loro peculiarità.

Tutti i centri della Calabria saranno rinnovati, non solo come infrastruttura fisica, con tanto di arredi e di insegna, ma soprattutto nella parte delle politiche attive, andando ad intercettare quella che è la domanda di lavoro, a cui ci impegniamo a garantire un’offerta. Tutto sarà digitalizzato”.

Il lavoro della Giunta Occhiuto

La vice presidente, a pochi mesi, dall’insediamento ha esposto, anche, la sua personale opinione sul team scelto dal Presidente Occhiuto per provare a creare una Calabria migliore.

“Il Presidente è uno stacanovista ma, in generale, tutti gli assessori della Giunta lavorano veramente tanto. Tutti noi siamo mossi dal desiderio di “fare i fatti”. Siamo consapevoli che i calabresi hanno bisogno di questo perché, fino ad ora, le alte aspettative della nostra comunità non sono state garantite.

Il Pnrr ci darà un’occasione unica, per questo dobbiamo garantire le opportunità che ci sono state date. I soldi li abbiamo, dobbiamo solo saperli spendere”.

La nostalgia per la scuola e i ragazzi

Infine, l’ex dirigente scolastica ha dedicato un pensiero al mondo della scuola ed agli studenti, in particolar modo quelli del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Reggio Calabria che ha per lungo tempo guidato.

“Come potrebbe non mancarmi? Al liceo Vinci sono stati 12 anni molti intensi. In quel periodo si sono costruite relazioni umane sulla base della quotidianità. La scuola è una comunità educante e, quello dei mesi scorsi, è stato per me un abbandono doloroso. Ho vissuto e respirato l’affetto della comunità scolastica, ma loro sono sempre con me ed io continuerò ad essere con loro.

Il mio lavoro è guidato da un faro. Io non li ho lasciati ma, per garantire loro un presente e soprattutto un futuro, lavoro sul campo. Per nessun motivo posso permettermi di perdere la loro fiducia. Chiedo questo stesso sacrificio ed abnegazione a tutti coloro che si trovano all’interno dell’istituzioni”.