Unindustria Calabria: “A rischio diritto alla salute e tenuta livelli occupazionali”

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“Desta grave preoccupazione la situazione delle strutture  specialistiche ambulatoriali nella nostra regione. Si tratta di un  comparto di fondamentale importanza da un punto di vista socio  sanitario e sotto il profilo economico e produttivo, che tuttavia non  può continuare a vivere nella condizione di criticità e incertezza in  cui oggi si trova”.

É quanto afferma Unindustria Calabria, che aggiunge: “Avvertiamo la  necessità di sollecitare una revisione delle recenti decisioni assunte  dal commissario ad acta, Massimo Scura, in materia di gestione del  budget destinato alle strutture sanitarie. In particolare crediamo sia  sbagliata la scelta di impoverire in modo rilevante la quota delle  risorse destinate alle strutture ambulatoriali. Con i decreti 70, 72 e  87, infatti, viene inferto un durissimo colpo a questo settore della  sanità privata regionale che da sempre costituisce un asset strategico  per l’intera rete sanitaria calabrese. Provvedimenti su cui sarebbe  stato opportuno un percorso di dialogo e confronto approfondito fra  tutti gli attori direttamente coinvolti. Le decisioni  assunte dalla  struttura commissariale purtroppo determinano uno scenario di grave  incertezza per le strutture ambulatoriali costrette a fare i conti con  un depauperamento delle risorse a disposizione.

Ciò – sottolinea  Unindustria Calabria – rischia seriamente di generare due pericolose  ricadute per un territorio, come quello calabrese, particolarmente  fragile ed esposto. La prima tocca da vicino l’utenza di queste  strutture, ovvero i cittadini che hanno bisogno di assistenza e cure  specialistiche i quali vedranno aumentare i costi delle prestazioni  e  di dover pagare quelle fino ad oggi gratuite, con il rischio che le  fasce più deboli della popolazione vedano leso il diritto  alla  salute. Per altro verso è necessario porre al centro della questione  anche gli aspetti di carattere economico, produttivo e, non ultimo,  occupazionale. In ballo c’è il futuro di centinaia di addetti.

La  riduzione del budget a danno delle strutture ambulatoriali non fa  altro che acuire lo stato già critico in cui versa il comparto,  spingendo le imprese a dover attuare politiche di contenimento dei  costi e, dunque, di riduzione del personale. Una prospettiva da  scongiurare in ogni modo in una regione che ancora oggi si segnala a  livello europeo quale territorio con il maggiore tasso di  disoccupazione, in particolare giovanile.

In questo contesto, dunque –  prosegue Unindustria Calabria – crediamo sia necessario rivedere con  attenzione e una maggiore concertazione delle scelte, gli indirizzi  strategici fin qui assunti dal Commissario alla sanità. Chiediamo, in  tal senso, l’apertura di un confronto operativo che guardi in modo  diretto e senza strumentalizzazioni di sorta alle problematiche che  occorre affrontare. Confidiamo nella disponibilità dell’ingegner Scura  affinché si possano attuare quei correttivi che la nostra associazione  considera indispensabili per orientare al meglio gli indirizzi in  materia di gestione delle risorse e consentire alle strutture  ambulatoriali private di poter proseguire le loro attività, garantendo  all’utenza standard qualitativi elevati e offrendo un contributo  rilevante al sistema economico, produttivo e occupazionale di questa  regione”.

Fonte: Ufficio stampa Confindustria Reggio Calabria