Vaccini, famiglie e scuole reggine avvisate: a scuola solo con il certificato

I genitori che non presentano a scuola la certificazione sulle vaccinazioni saranno passibili di sanzioni. Ecco cosa succede a partire da oggi

Da questa mattina, i genitori che non hanno presentato la certificazione originale sulle vaccinazioni dei figli vanno incontro alle sanzioni previste dalla legge Lorenzin, che arrivano fino all’esclusione da scuola per i nidi e quelle dell’infanzia.

E’ bene sottolineare come sia obbligatorio esibire la certificazione originale e che quindi l’autocertificazione non basta. Alle auto dichiarazioni dunque vanno dunque mostrati ed esibiti gli atti originali.

Di seguito la nota dell’Associazione Nazionale Presidi (Anp):

“Per chi non si presenterà a scuola con il certificato richiesto, applicheremo semplicemente la legge”.

Negli asili dunque i bambini sprovvisti di certificato non potranno entrare. Nelle altre scuole, invece, è prevista solo una sanzione pecuniaria, e gli alunni potranno entrare lo stesso”. Secondo l’associazione dei presidi il problema

“è soprattutto nella scuola primaria, dove i non vaccinati potrebbero restare a contatto con gli immunodepressi, i quali non sono tutelati da questo tipo di previsione normativa”.

Cosa prevede la legge?

La legge, varata nel 2017, prevede che negli asili nido e nelle scuole materne i bambini non in regola con i 10 vaccini obbligatori indicati dal provvedimento non possano entrare in classe, mentre per le elementari e le medie si va incontro a una sanzione fino a 500 euro. Una proroga come quella richiesta dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sarebbe la seconda, dopo quella di un anno accordata dalla maggioranza nel 2018. Secondo gli esperti di sanità pubblica, il provvedimento è riuscito nell’intento di alzare le coperture. Addirittura, secondo una stima della Società Italiana di Igiene (Siti), almeno per alcuni vaccini si sarebbe superata l’immunità di gregge, ossia la protezione indiretta che si ha quando la vaccinazione di una parte significativa di una popolazione tutela anche gli individui che non hanno sviluppato direttamente l’immunità.

In attesa dei dati ufficiali del Ministero della Salute, da alcune regioni vengono indicazioni confortanti come Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Puglia e Toscana, dove le coperture per i bambini di 24 mesi hanno superato il 95%; in Veneto la copertura per il morbillo va dal 93,5% al 95,5%. Soprattutto questi ultimi valori “rappresentano un dato rilevante, anche nell’ottica degli obiettivi di copertura dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”, ha osservato Carlo Signorelli, past president della Società Italiana di Igiene. Questo potrebbe comunque essere l’ultimo anno di applicazione della legge Lorenzin.

È infatti in discussione in Parlamento, e potrebbe vedere la luce entro aprile, il provvedimento relativo al cosiddetto ‘obbligo flessibile’, secondo il quale la vaccinazione è obbligatoria solo “in caso di emergenze sanitarie o di compromissione dell’immunità di gruppo”.

Cosa succederà adesso?

In attesa della nuova legge (la presentazione degli emendamenti scade in questi giorni, poi dovrà andare in aula e infine passare alla Camera: tempi non brevissimi insomma) vale la norma firmata dalla ministra Lorenzin, forte anche del sostegno della grandissima parte del mondo medico-scientifico, nonché dei presidi, che anche nel giorno dello scambio di battute Salvini-Grillo hanno ribadito chiaramente che

“è vero che bisogna tener conto delle esigenze di tutti – afferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli – ma non ci si può dimenticare dei bambini più deboli e con problemi di salute che non si possono difendere e soprattutto non hanno scelta. Non ci possono essere bambini di serie A e di serie B. Le leggi devono essere rispettate. Quella sui vaccini è una legge e non può essere soggetta a continui differimenti”.

Intanto da alcuni asili reggini, contattati dalla redazione di CityNow, i numeri dicono che i bambini non in regola dovrebbero essere pochissimi. Per loro scatterà l’esclusione dalla scuola, che però è a tempo. Basterà infatti ai genitori provvedere a far vaccinare i figli e produrre il relativo certificato per garantire di nuovo la frequenza scolastica dei loro bambini. Per la fascia di età da 6 a 16 anni, invece, scatteranno le multe ai genitori: da 100 a 500 euro.