Caso edifici comunali senza contatori, Veronese scrive a Ripepi: ‘Chiarimenti non su valutazioni personali’

Il prof. Veronese chiede che venga riconvocato il Dirigente Quartuccio per chiarire il tema della contabilizzazione dei consumi idrici

veronese denuncia

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del prof. Simone Veronese inviata al Presidente della Commissione Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria. Una richiesta di riconvocazione del Dirigente Quartuccio per chiarimenti sull’obbligo di installazione dei contatori e la contabilizzazione dell’autoconsumo. Di seguito il testo della lettera:

“Egregio Presidente,

Con la presente Le chiedo formalmente di riconvocare con urgenza in Commissione il Dirigente Quartuccio, a seguito delle dichiarazioni da lui rese nel corso della precedente seduta. In tale occasione, il Dirigente ha sostenuto che i contatori dell’acqua non sarebbero obbligatori, giustificando tale affermazione con il fatto che prima del 2023 i consumi sarebbero stati a carico del gestore, e che quindi non vi sarebbe obbligo di contabilizzazione dell’autoconsumo nei bilanci comunali. Tali affermazioni, prive di fondamento giuridico, sono gravi e inaccettabili in un contesto istituzionale come quello di una Commissione di Controllo, dove le dichiarazioni devono basarsi su fonti normative, e non su valutazioni personali o generiche.

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Desidero ricordare, a tal proposito, che:

  • La Legge n. 23/1996 impone l’obbligo di installare contatori dell’acqua in tutte le scuole pubbliche e private, con costi a carico degli enti locali;
  • Il DPCM 4 marzo 1996 e il D.Lgs. 152/2006 prevedono l’obbligatorietà dei contatori individuali per ogni utenza, incluse le strutture pubbliche;
  • Il principio di universalità e integrità del bilancio (art. 2 del D.Lgs. 118/2011) impone la registrazione di tutte le spese, anche interne, comprese quelle relative ai consumi idrici comunali;
  • La Corte dei conti ha più volte confermato che l’autoconsumo va rilevato e contabilizzato, senza alcuna deroga per gli enti gestori.

Supportato da due sentenze chiave:

  • Corte di Cassazione, sez. I Civile, Ordinanza n.19956 del 23/09/2020 che stabilisce che i consumi idrici degli istituti di istruzione scolastica sono a carico degli enti pubblici territoriali, come previsto dalla L. n. 23 del 1996, ha disposto che gli enti locali debbano provvedere a realizzazione, fornitura e manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici.
  • Corte di Cassazione, sentenza n. 25794, del 16 ottobre 2018, ha respinto il ricorso di un Comune siciliano nei confronti di un contribuente; secondo i giudici di legittimità il Comune non può richiedere, per il servizio idrico integrato, un prezzo forfetario per l’erogazione dell’acqua.

In nessun punto la normativa prevede eccezioni per i Comuni che gestiscono direttamente il servizio idrico. Al contrario, la maggior parte dei Comuni italiani, pur essendo gestori diretti, rispettano la norma, installano i contatori e imputano correttamente l’autoconsumo nel proprio bilancio.

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È quindi doveroso che il Dirigente Quartuccio, se intende sostenere una posizione differente, porti in Commissione riferimenti precisi a norme di legge, circolari del MEF o pronunce della Corte dei conti. In mancanza di ciò, le sue dichiarazioni non possono che essere considerate infondate e inappropriate, se non vere e proprie “dichiarazioni da bar” del tutto fuori luogo in un organo di vigilanza istituzionale.

In qualità di cittadino e docente, il sottoscritto non muove accuse pretestuose né formula opinioni generiche, ma si limita a richiamare norme vigenti, documenti ufficiali, orientamenti consolidati della Corte dei conti e sentenze. È su questi elementi oggettivi e verificabili che poggia ogni osservazione formulata in questa sede.

Non si tratta quindi di “chiacchiere” o valutazioni personali, ma di precisi riferimenti legislativi e giurisprudenziali, che ogni dirigente pubblico – tanto più se chiamato a rendere dichiarazioni in un organo di controllo – ha il dovere di conoscere e rispettare.

Al contrario, dichiarazioni prive di riscontro normativo rischiano non solo di fuorviare i lavori della Commissione, ma anche di configurare responsabilità amministrative laddove si ignorano o si travisano obblighi di legge.

Per queste ragioni, ritengo imprescindibile una nuova audizione chiarificatrice, affinché si ristabilisca una corretta base normativa nella discussione e si accertino eventuali responsabilità nella gestione delle utenze e dei bilanci pubblici.

RingraziandoLa per l’attenzione e la sensibilità che sempre dimostra in questi ambiti, resto a disposizione per eventuali approfondimenti.

Cordiali saluti,
Prof. Simone Veronese