Reggio, alla scoperta del bunker antiaereo: tutto quello che c'è da sapere

Non tutti conoscono l’esistenza a Reggio Calabria di un bunker antiaereo risalente al periodo bellico. Gli storici locali sotterranei del 1938 si trovano proprio sotto la stazione centrale di Piazza Garibaldi.

Venuto alla luce durante i recenti lavori di ristrutturazione della stazione progettata, come quella di Messina, dall’architetto Angiolo Mazzoni, il bunker, rimasto chiuso per molto tempo, è stato aperto al pubblico in occasione della mostra ‘Station to station‘ organizzata nel 2021 dalla Techné Contemporary Art, realizzata con la collaborazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

All’interno del bunker si trovano diverse stanze, alcune delle quali davvero suggestive. Si tratta di ambienti carichi di storia dal grande fascino e dalle enormi potenzialità. Visibili le porte stagne di metallo e le attrezzature di sopravvivenza risalenti alla seconda guerra mondiale.

In fase di costruzione, adeguandosi al Regio Decreto Legge n. 2121 del 24 settembre 19363, venne realizzato un piano interrato che corrisponde all’atrio e si distribuisce verso il lato sinistro della struttura.

Gli ambienti, adibiti a ricovero, venivano utilizzati in caso di attacco nemico, ed erano composti da pochi vani: un locale per il telegrafo, due depositi, un rifugio per il medico e uno per il personale ferroviario.

Gli ingressi, sbarrati da possenti porte metalliche, ricordano quelli dei sommergibili con possibilità di apertura solo dall’interno. In uno degli ambienti è presente un impianto atto a fronteggiare attacchi con uso di gas, sono infatti presenti un impianto di filtraggio e rigenerazione dell’aria, una riserva di ossigeno e una pompa attivata da un meccanismo elettrico e a pedali utile a immettere aria pulita all’interno dei vari ambienti, anche in assenza di elettricità.

Su una delle pareti un’insegna ricorda il numero delle persone che potevano usufruire dell’impianto: ‘Impianto antigas ‘Universale‘ per 50 persone.

Sui filtri poi è ancora visibile il fregio della “Società Anonima Bergoni” che all’epoca forniva le porte antigas e i sistemi di filtraggio dell’aria per le strutture Bunker dello Stato.

Il solaio di importanti dimensioni, che copre il “bunker”, è strutturato in modo tale da resistere alla penetrazione delle bombe; durante i recenti lavori di ristrutturazione della stazione di Reggio Calabria Centrale, è stato riscontrato che uno strato del solaio è costituito da binari ferroviari accostati e posizionati a testa in giù; questo accorgimento, evidentemente, era stato congegnato per resistere anche agli attacchi aerei.

Il bunker aperto al pubblico qualche anno fa in occasione della mostra ‘Station to Station‘ potrebbe oggi tornare ad essere uno spazio espositivo in cui poter organizzare nuove ed interessanti mostre.