Chorio celebra 300 anni di storia con San Pasquale Baylon e la sua comunità – FOTO
Tre secoli di fede a Chorio con celebrazioni religiose, folklore, e la leggenda dello zabaione di San Pasquale Baylon
26 Maggio 2025 - 09:01 | Comunicato Stampa

Tutta la comunita’ parrocchiale chiamata a raccolta dal parroco don Manuel Cepeda ha celebrato con gioia e devozione tre secoli di storia del piccolo paese laurentino conosciuto per avere dato i natali a San Gaetano Catanoso.

A raccontare la storia proprio don Manuel che cosi’ esordisce:
“Far memoria degli avvenimenti del passato e celebrarli nel presente è il modo nel quale possiamo guardare al futuro con speranza e gratitudine”.
Giornate intense colme di celebrazioni civili e religiose. Tanti devoti a dare il proprio contributo coordinati dal parroco e dalla commissione festa che tanto si e’ spesa perche’ questa data fosse onorata a dovere. Messa solenne presiduta da S.E.R. Mons. Fortunato Morrone, Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria – Bova e celebrata alla presenza delle autorita’ civili e religiose e di tante Associazioni del territorio. Prima della Santa Messa è stata benedetta la targa commemorativa affissa all’ingresso della chiesa e donata dalla comunita’ parrocchiale.

A dedicare la Chiesa a San Pasquale Baylon fu la Duchessa di Melito e Baronessa di Pentidattilo Donna Teodora Alberti, racconta don Manuel. Correva l’anno 1725 quando per non lasciare i coloni che si erano stabiliti nella terra di Chorio, senza il beneficio spirituale di una chiesa, fece costruire un tempio dedicandolo al Santo che da quel giorno divenne il Celeste Patrono e Glorioso protettore del paese e dei suoi abitanti che fin da subito hanno cominciato ad onorarlo e amarlo con grande devozione, ricorrendo alla sua intercessione ed imitando il suo esempio di vita cristiana.

“Dopo un periodo di 98 anni, la seconda chiesa costruita nel borgo con Decreto Arcivescovile fu elevata alla dignità di Parrocchia il 20 settembre 1823. Nella lunga storia del nostro paese non possiamo non far menzione particolare al nostro concittadino San Gaetano Catanoso, il quale figlio di questa terra e devoto del Santo patrono, 20 anni fa, il prossimo 23 ottobre, è stato elevato alla gloria degli altari e proposto come modello di vita cristiana e sacerdotale per la Chiesa Universale. E insieme a lui ricordiamo tanti choriesi che hanno portato in alto le proprie radici e la propria identità dentro e fuori l’Italia. Non è stato un compito semplice sintetizzare 3 secoli di storia di un paese insieme al suo patrono in poche righe, una storia che ha il suo inizio nei monasteri italo – greci della antichissima Vallata del Tuccio, risalente a circa il XII – XIII secolo, una storia segnata dalle gioie di vedere il proprio territorio fiorire e delle fatiche di contemplare il passo delle alluvioni o dei terremoti che hanno costretto a dover ricominciare tutto da capo. Un paese che fu conosciuto in tutto il territorio italiano per le mani prodigiose dei falegnami del territorio, e che con il passo degli anni è diventato un paese nel quale il ricordo dei tempi che furono ci fa guardare con tanta fatica un futuro migliore. Un paese che ha scritto la propria storia come storia di salvezza, una storia nella quale il passo di Dio, silenzioso e discreto non è mai mancato, storia di salvezza comunitaria e personale”.
Così racconta la storia don Manuel Cepeda, guida spirituale della parrocchia dal 2019 che ha saputo accogliere la gente, ricercare la storia e fare sintesi utilizzando come fattor comune l’amore per Cristo che poi si esprime e si concretizza nell’amore per l’altro. E i choriesi sono stati capaci di esprimere l’amore che nell’impegno per la celebrazione dei tre secoli li ha visti cooperare senza risparmiarsi.

Infine, non si puo’ non ricordare che San Pasquale Baylon è il protettore delle donne, in particolare delle donne in cerca di marito, ma è anche patrono dei cuochi e dei pasticceri, si dice sia stato lui ad inventare la ricetta dello zabaione.
Effettivamente, san Pasquale aveva davvero una certa dimestichezza coi fornelli. Sicché, in teoria, non sarebbe troppo implausibile lo scenario che viene descritto nella storiella: un giorno, mentre il frate stava mescolando delle uova per preparare una frittata, per sbaglio si trovò a versare nella ciotola un pugno di zucchero, invece che un pugno di sale. Ormai, la miscela era inutilizzabile per preparare il piatto che il frate aveva in mente; sicché, san Pasquale pensò bene di salvare la situazione ribaltando la ricetta e iniziando a lavorare di fantasia. Versò nella ciotola un altro po’ di zucchero, poi diluì nella miscela un po’ di vino bianco: mescolò velocemente, assaggiò incuriosito, e… meraviglia! Da quell’incidente di percorso, era nata una bevanda prelibata!
Quella sera stessa, san Pasquale la fece assaggiare a un suo confratello che giaceva a letto convalescente. Il malato si sentì immediatamente rinvigorire, come se gli fosse stato somministrato un ricostituente: quella bevanda, a quanto pare, non si limitava a esser buona. Faceva anche un gran bene a chi la consumava!

Da quel momento, il frate iniziò a diffondere in lungo e in largo la ricetta di quel ritrovato portentoso. Gli capitava spesso di consigliarla alle sue parrocchiane: specie a quelle che dovevano assistere parenti anziani o bimbi ammalati. O a quelle che (aggiunge maliziosamente la storiella) in confessionale confidavano a san Pasquale la loro frustrazione a causa di mariti che a sera rincasavano esausti dal lavoro, e non avevano più le energie per attendere ai doveri coniugali. Anche in questo senso, lo zabaione era un toccasana; che infatti rese Pasquale un santo particolarmente amato da tutte le ragazze in cerca di marito, che lo pregano ancor oggi.
Nell’arco di poco tempo (così dice la storiella) il dolce divenne noto in tutta la città come “la bevanda di fra’ Baylon”. E quando, nel 1690, papa Alessandro VIII canonizzò il frate ormai defunto, il nome si aggiornò per onorare il nuovo status del personaggio: la bevanda diventò quella di “san Baylon”. Da lì allo zabaione, il passo fu inevitabilmente breve!
La Pro Loco di San Lorenzo 2024, in collaborazione con la Parrocchia, ha voluto far conoscere questa leggenda ed ha organizzato la prima Edizione de “ LO ZABAIONE DI SAN PASQUALE” distribuendo gratuitamente la bevanda nella giornata di sabato.

Ad onorare la degustazione anche il Vescovo Monsignor Morrone e tutte le autorita’ civili intervenute oltre ai tanti bambini protagonisti dei tradizionali giochi in piazza ed ai presenti alla festa.
La festa si è conclusa domenica dopo l’esibizione della cantante Fiordaliso e i tradizionali fuochi d’artificio a far brillare un cielo che ancora vuole illuminarsi di speranza.