Reggio, incendio doloso in una concessionaria. Lo Papa: ‘Non possiamo abituarci alle fiamme’
"Non possiamo lasciare che ci si abitui a fiamme che divorano nell’oscurità l’operato di una vita e il destino di decine di lavoratori. Bisogna lavorare affinché diventino episodi che appartengono al passato" le parole di Lo Papa (Fisascat)
08 Aprile 2025 - 11:00 | Comunicato Stampa

L’incendio contro la concessionaria Calabria Motori di Reggio Calabria non è che l’ultimo di una serie di atti intimidatori che continua a dilaniare la nostra terra. Un atto di natura dolosa che non può lasciarci inermi e che richiede una presa di posizione da parte delle istituzioni e della società civile.
Ecco perché auspico che ci sia a breve una manifestazione che metta in chiaro che gli imprenditori sani ed i lavoratori non sono soli e che necessitano di maggiori tutele e sicurezza, perché lo sviluppo economico di un territorio passa dalle piccole e medie imprese».
Fortunato Lo Papa, Fisascat Cisl Calabria, interviene in maniera decisa su quanto accaduto questa notte alla concessionaria della Famiglia Ionà a Reggio Calabria.
«Massima solidarietà ai lavoratori ed a Emanuele Ionà. Gesti come quello che si è verificato non possono non suscitare sdegno e voglia di riaffermare la parte sana di questo territorio. Non possiamo lasciare che ci si abitui a fiamme che divorano nell’oscurità l’operato di una vita e il destino di decine di lavoratori. Bisogna lavorare affinché diventino episodi che appartengono al passato».
Costruire lavoro stabile e di qualità credo vada in questa direzione, anzi credo faccia parte di una cultura delle legalità dei fatti, più forte di quella delle parole.
Nell’attesa che le indagini chiariscano quanto accaduto e consapevole del senso di angoscia e smarrimento che sta interessando la famiglia Ionà e i suoi dipendenti, ribadisco come sindacato la nostra condanna verso gesti messi in atto spesso da pedine, ragazzi assoldati dalla criminalità organizzata per una manciata di euro.
Il futuro di una società si costruisce giorno per giorno ma basta poco per mandarlo in fumo e lasciarlo senza prospettive. Non possiamo permetterci che ciò accada ed è ora di fare quadrato e di operare con una rete di prevenzione e sicurezza.