Caso Alessandro: “Effetto ‘Iene’ sfumato, ora abbandonato nuovamente dalle istituzioni” – VIDEO
Alessandro alle tante persone che fino ad oggi lo hanno aiutato: 'Grazie, state facendo molto di più voi di quanto stanno facendo le istituzioni tutte insieme"
Malato e senza casa, Alessandro soffre da anni di gravissimi problemi di salute, dopo 16 anni di dialisi e un trapianto di rene, vive in una casa non agibile, piena di muffa con crepe e infiltrazioni.
Nonostante le promesse da parte della politica e l’impegno preso ai microfoni de ‘Le Iene’, ancora nulla si è mosso e Alessandro Giordano attende ancora fiducioso.
“Tutte le istituzioni hanno visto la mia abitazione e le pessime condizioni in cui sono costretto a vivere – spiega Alessandro ai nostri microfoni – Quando è andato il servizio in onda de ‘Le Iene‘ tutti avevano promesso che avrebbero fatto qualcosa, compreso il sindaco. Ma quando l’effeto ‘Iene’ è sfumato mi hanno tutti abbandonato di nuovo”.
Da un lato il Comune che afferma come la competenza sia dell’Aterp, dall’altra parte l’Aterp sostiene come sia il sindaco a dover firmare un’ordinanza.
“Secondo l’Aterp, dovrebbe essere il primo cittadino a darmi una casa in emergenza firmando un’ordinanza – spiega Alessandro”.
Al suo fianco, l’avv. Silvia Messina spiega i riferimenti normativi legati al diritto alla casa.
“La legge 32 del 1996 prevede dei piani di mobilità in caso di emergenza abitativa come nel caso di Alessandro. L’alloggio in cui risiede è stato dichiarato dall’Asp in carenze igieniche sanitarie gravissime. C’è anche un’altra normativa che si riferisce al cambio alloggio, anche questa totalmente ignorata da parte delle istituzioni da ben 29 anni. La loro inerzia non può essere perdonata in alcun modo”.
Le istituzioni, secondo il legale, hanno violato fino ad oggi non soltanto la normativa regionale che dovrebbe tutelare tutti i soggetti fragili ma anche i diritti costituzionali come la dignità della persona e la salute.
“La normativa esiste, la legge c’è. E va soltanto applicata. E’ importante stabilire quali sono le responsabilità, sia civile che penale. Ma oltre l’aspetto penale, civile è una vergogna a livello umano. Alessandro ha fatto di tutto fino ad oggi, e ciò nonostante continua ad essere ignorato”.
Infine un messaggio di Alessandro che ha scritto sui social:
“Se questa situazione si sblocca per me significherà che si potrà finalmente sbloccare anche per tutti gli altri. Perché questa lotta non è solo mia, ma riguarda chiunque si trovi ad affrontare problemi di salute gravi come i miei. Capisco perfettamente quanti ce ne siano là fuori, magari nascosti come lo ero io: dal 2008 fino a poco tempo fa nessuno conosceva la mia storia. Vivevo nel buio, da solo. Tutto è iniziato con una piccola intervista su un giornale locale, che avevo chiesto con l’unica speranza che la leggesse il sindaco, senza che nessun altro se ne accorgesse. Non ho mai amato parlare della mia malattia, anzi: ho sempre cercato di non dare fastidio, lasciavo liberi i posti per disabili se c’era spazio, in aeroporto non ho mai usato la legge 104 per passare avanti nei viaggi di salute, salivo sempre per ultimo…E invece, paradossalmente, quell’intervista l’hanno vista tutti tranne il sindaco. Da lì mi hanno contattato Le Iene, Fuori dal Coro con Mario Giordano, e tanti altri. Si sono fatti dare il mio contatto, e il telefono continua a squillare ancora oggi. Abbiamo superato le 55.500 firme, e a quel punto la mia storia è diventata di dominio pubblico, ormai sanno tutta la mia vita tutti. Così ho deciso di andare fino in fondo, per me e per tutti quelli che come me hanno bisogno e meritano rispetto. L’ho detto fin dalla prima intervista: è un diritto per tutti. E spero con tutto il cuore che questa battaglia abbia un lieto fine per me e per tutte le persone che stanno vivendo lo stesso calvario. C’è la faremo”.