Reggio, sit-in alla palestra di Santa Caterina. I residenti: ‘Solo parole da parte dell’amministrazione’

La comunità si ribella contro la chiusura della palestra dell’Istituto “Falcomatà-Archi”, chiedendo risposte concrete dall’amministrazione comunale

protesta santa caterina

“SONO SOLO PAROLE”. Ennesimo sit-in dell’Associazione “NOI per Santa Caterina all’interno del quartiere omonimo. Dopo la scuola media “Ibico” e la villetta “Enza e Iliano Sant’Ambrogio”, questa volta la protesta ha riguardato la palestra presente all’interno dell’istituto comprensivo “Falcomatà-Archi”.

E’ continuata ieri, giovedì 31 luglio, la campagna di denuncia dell’Associazione “Noi per Santa Caterina”, rispetto alle mancate risposte attese da tempo dagli abitanti del quartiere omonimo da parte dell’amministrazione comunale.

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Lo slogan “SONO SOLO PAROLE”, con l’evidente ironia nei confronti di sindaco e amministratori, ha riguardato, stavolta, la palestra dell’Istituto comprensivo “Falcomatà-Archi” un tempo luogo di incontro di giovani sportivi, amanti del basket, che oggi presenta i cancelli miseramente chiusi, con i tabelloni in essa presenti privati volontariamente dei canestri, sembrerebbe da parte della segreteria della scuola, per impedire la fruizione non autorizzata da parte dei tanti che, come in passato, utilizzavano l’unica vera struttura sportiva (sic!) presente nel quartiere.

Di questa vicenda più volte nei mesi scorsi l’amministrazione comunale, proprietaria dell’immobile, era stata informata da parte dei dirigenti dell’associazione, provocando, in uno degli ultimi incontri, addirittura una reazione d’impeto da parte del sindaco Falcomatà che, esclamando sull’arbitrarietà del gesto, si era fatto carico di intervenire al più presto per ripristinare la cosiddetta “normalità”.

A distanza di tanti mesi i cittadini del quartiere sono costretti a rilevare che anche in questo caso (l’ultimo incontro è avvenuto a palazzo San Giorgio il 30 dicembre 2024) sono state… “SOLO PAROLE”.

E’ triste rilevare come un quartiere popoloso come Santa Caterina non presenti né spazi ludici, né ricreativi, né aggregativi e nemmeno sportivi e che, fatalmente, l’amministrazione comunale risulti sorda a qualsiasi richiesta di attenzione in tal senso, nonostante la disponibilità di associazioni e semplici cittadini che intenderebbero fornire il loro contributo volontario in termini di attività sul campo per favorire una serena quotidianità, in particolare di giovani e anziani che purtroppo da troppo tempo si trovano a combattere una marginalità nella solitudine e nel chiuso delle loro case.

Eppure basterebbe poco per mitigare una piaga che riguarda soprattutto le fasce della società meno abbienti, basterebbe far meno parole, saper ascoltare e fare fatti più concreti – più pragmatismo, insomma – senza dover pensare di andare necessariamente incontro a spese non sostenibili e/o a percorsi fatti poi, ahimè, purtroppo, solo di vuote parole, come anche in questo caso la cittadinanza del quartiere, che vorrebbe soltanto semplicità e concretezza, è costretta a rilevare.