Calabria, allo ‘Sciabaca Festival’ il confronto tra Occhiuto e Tridico sulla cultura
In un pacato dibattito moderato dal giornalista Francesco Verderami, i due candidati governatori hanno discusso del ruolo della cultura nel Sud e nella regione calabrese
21 Settembre 2025 - 16:30 | di Redazione

Durante lo “Sciabaca Festival 2025 – Viaggi e culture mediterranee” a Soveria Manelli, è avvenuto un primo “scontro” fra i due candidati alla presidenza della Regione Calabria Roberto Occhiuto e Pasquale Tridico.
In un pacato dibattito moderato dal giornalista Francesco Verderami, i due candidati governatori hanno discusso del ruolo della cultura nel Sud e nella regione calabrese.
Le dichiarazioni di Tridico sulla cultura e le biblioteche
Pasquale Tridico, candidato di centrosinistra, ha aperto il dibattito sottolineando il declino culturale che affligge il Sud Italia e la Calabria. Tridico ha spiegato che la cultura non è semplicemente un tema da trattare, ma una necessità fondamentale per il futuro della regione.
“La cultura non è un tema, il declino purtroppo che c’è oggettivamente non è calabrese, è meridionale, è un problema del sud, è un problema di lettura, di indice di lettura. Il rapporto che ci è stato presentato è un rapporto terribile dal punto di vista dei numeri, 40% che non legge, che non tocca un libro…”
Secondo Tridico, la situazione della cultura in Calabria è gravemente influenzata dalla mancanza di operatori culturali qualificati, in particolare nelle biblioteche, dove la presenza di bibliotecari è scarsa: solo il 20% delle biblioteche calabresi ha un bibliotecario rispetto al 70% nelle regioni del centro-nord Italia.
Tridico ha anche espresso forti critiche verso il sistema dei bandi competitivi per la cultura, sostenendo che non funzionano nella regione. Ha invocato un cambio di passo, suggerendo che la cultura debba essere spontanea e autonoma, non basata sulla competitività.
“Lucio Ordine, morto qualche anno fa, diceva che su tutto è accettabile ed è legittimo fare profitto, fare competitività, tranne che sulla cultura”.
Il candidato ha anche criticato l’approccio della Regione Calabria nei confronti della cultura, sostenendo che bisogna adottare un approccio più inclusivo e strutturato per la crescita culturale, specialmente nelle aree più svantaggiate.
Occhiuto su cultura e promozione delle biblioteche
Roberto Occhiuto, attuale presidente della Regione e candidato per la riconferma, ha risposto sottolineando il lavoro già svolto dalla Regione Calabria sotto la sua amministrazione, per migliorare la cultura e il sistema bibliotecario. Occhiuto ha evidenziato che, sebbene le leggi regionali in favore delle biblioteche esistessero già, la sua amministrazione ha investito per incrementare i fondi.
“Io a differenza di Pasquale Tridico non mi candido per la prima volta, mi candido per la seconda volta e ho la responsabilità di aver governato per quattro anni, quindi ho l’obbligo di fare una campagna elettorale onesta…”
Occhiuto ha poi parlato delle iniziative concrete intraprese dal suo governo per il sostegno alla lettura, come i bandi per finanziare biblioteche e progetti nei piccoli comuni. Ha sottolineato che nel 2024 la Regione Calabria ha investito 6 milioni di euro per finanziare ben 80 biblioteche.
“Abbiamo fatto dei bandi per le biblioteche e per i comuni e abbiamo deciso di investire nel 2024 6 milioni di euro per finanziare 80 biblioteche…”
A differenza di Tridico, Occhiuto ha sostenuto che i bandi competitivi sono necessari per promuovere la cultura e che, sebbene i risultati siano ancora lontani dall’essere ottimali, ci sono stati progressi. Ha anche proposto un incentivo per le librerie private nei comuni più piccoli, suggerendo che la Regione potrebbe finanziare librerie locali come servizio pubblico.
“Potremmo prevedere anche una forma di incentivo per gli enti del terzo settore che volessero aprire delle librerie, sostenute anche finanziariamente dalla Calabria”
Infine, Occhiuto ha sottolineato l’importanza di partire dalla scuola per stimolare il desiderio di leggere nei giovani, specialmente nelle aree più disagiate della Calabria, come quelle colpite da forte dispersione scolastica.