Ultimo faccia a faccia ‘Occhiuto-Tridico’: confronto tra sanità, lavoro, dimissioni e Palestina

Programmi, priorità e idee dei due principali candidati. A tre giorni dal voto, il confronto tra Occhiuto e Tridico a Sky Tg 24

tridico occhiuto

Ultimo confronto in tv per i due principali candidati a Governatore della Calabria. Domenica 5 e lunedì 6 ottobre in Calabria si vota per le elezioni regionali.

A pochi giorni dalla tornata elettorale, Sky TG24 ospita il confronto in diretta dagli studi di Roma Montecitorio tra Roberto Occhiuto, presidente uscente ed esponente di Forza Italia sostenuto dal centrodestra, e Pasquale Tridico, già presidente dell’Inps e sostenuto dalle principali forze di coalizione del centrosinistra.

La Sanità

La prima domanda è sul tema della Sanità. Per Tridico

“la Sanità è fallimento di questa giunta Occhiuto. Aspettiamo un anno per una visita di qualsiasi tipo, non ci sono posti negli ospedali. “Durante i quattro anni di Occhiuto i soldi verso le regioni del Nord sono aumentati di 63 milioni. Scopelliti, con Occhiuto complice, ha chiuso 18 ospedali. I calabresi sono molto arrabbiati di questa cosa. Ospedali come Praia, Acri, San Giovanni, Cariati, 18 ospedali nelle aree interne ma anche nelle coste chiuse e i medici sono scappati. È stato quello un grande depauperamento anche di risorse. Gli ospedali sono promessi, non sono costruiti, vedranno forse le fondamenta nel 2027, quello di Palmi o quello di Vibo. A Sibari hanno messo un cubo vuoto. Sì, io spero che si possa avanzare nei lavori, ma anche lì vanno messi almeno 3000 medici e infermieri al più presto possibile. Un grande piano di reclutamento. Questo farò se sarò eletto Presidente”.

Occhiuto replica:

“La sanità purtroppo non funziona in tutto il Paese, in Calabria ancora di meno perché partivamo da meno mille. Ora abbiamo creato le condizioni per uscire dal commissariamento”.

“Tridico non conosce la storia e neppure il presente della Calabria – aggiunge – e cita come ospedali chiusi strutture che ho riaperto come Praia e Cariati, che io ho messo faticando moltissimo nella rete ospedaliera”, ha aggiunto Occhiuto ricordando di avere “assunto 5mila persone oltre a 400 medici cubani, ho avviato e sto concludendo ospedali su cui avevano messo 25 prime pietre ma non erano stati costruiti”.

Fine vita

Durante il Confronto si è parlato anche del tema del fine vita, che secondo Occhiuto:

“è una materia su cui è giusto che intervenga intanto il Parlamento nazionale, io ho un’opinione un po’ più liberale rispetto a quelle del mio schieramento, ho rispetto di quello che si deciderà in Consiglio regionale senza vincoli di mandato. Credo che nelle questioni che riguardano la vita e la morte delle persone le istituzioni e la politica debbano entrare il meno possibile”.

Per Tridico “l’idea è replicare la legge Toscana perché riteniamo che i tempi siano maturi anche in Calabria“.

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Rinvio a giudizio e dimissioni

Se uno di voi fosse colpito da inchiesta giudiziaria, in caso di rinvio a giudizio durante il mandato si dimetterebbe? Occhiuto:

“No, io mi sono dimesso perché ho ricevuto un avviso di garanzia perché questa vicenda rischiava di essere strumentalizzata per sconfiggere un presidente che altrimenti non sarebbe stato sconfitto. Io sono garantista e sono convinto che nessuno è colpevole fino a sentenza passata in giudicato, le dimissioni che io ho fatto sono state utili per evitare che si bloccassi l’amministrazione per un anno. In Calabria nell’ultimo anno ogni volta un presidente è stato interessato da un’inchiesta giudiziaria che è finita in una bolla di sapone”.

Tridico:

“Se fossi rinviato a giudizio sicuramente mi dimetterei. Penso che questo sia un atto di rispetto nei confronti dei calabresi. Parlo appunto di rinvio a giudizio, perché la serenità di un politico potrebbe essere fortemente turbata, nonostante sia solo la condanna a certificare la colpevolezza di qualsiasi individuo”. Tridico, prima di rispondere, con una nota polemica, ha detto di non avere capito se Occhiuto, alla stessa domanda avesse risposto in modo affermativo.

“È una questione di serenità – ha aggiunto Tridico – Noi contestiamo a Occhiuto non il fatto che si doveva dimettere per aver ricevuto l’avviso di garanzia, ma che si sia dimesso per ricandidarsi. In questo modo lui dà uno schiaffo alla magistratura e dice, sostanzialmente, per motivi personali voglio essere più forte, voglio continuare a governare 5 anni e con un giudizio popolare positivo posso essere immune dalle indagini della magistratura. Questo è gravissimo. Questo è il punto che io gli contesto”.

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Il riconoscimento della Palestina

Interpellato sul tema del riconoscimento dello Stato di Palestina, Occhiuto risponde:

“Noi ci candidiamo a risolvere i problemi dei calabresi, trovo un po’ disonesto che si voglia rubare qualche voto spostando l’attenzione su questioni che nulla hanno a che fare con la Calabria“.

In ogni caso Occhiuto, dopo avere sottolineato che si tratta di una “grande tragedia umanitaria” e di una reazione oramai “sproporzionata” di Israele ha ribadito che “riconoscere lo Stato palestinese non è una cosa che ha senso a livello comunale e regionale ma se può servire a dimostrare la solidarietà di una regione dico che la mia regione dopo il 7 ottobre riunirà il Consiglio regionale e sarà disponibile a votare un documento che invita a riconoscere lo Stato di Palestina a condizione che siano esclusi i terroristi di Hamas e vengano liberati gli ostaggi”. Si tratta della stessa “posizione del governo nazionale, di grande equilibrio e onestà”.

“Il genocidio che Israele sta portando avanti a Gaza è inaccettabile e tutte le forze europee e italiane dovrebbero avere il coraggio di dirlo – risponde Tridico, accusando Occhiuto di aver detto “parole disgustose davanti a questa tragedia” – Il governo italiano sta mostrando in questa fase tutta la sua inettitudine, tutto il suo mancato coraggio e l’essere prono a Israele che ha sostenuto indirettamente. E’ veramente vergognoso”.

Tridico ha sottolineato di aver fatto all’Università della Calabria “davanti ad una grande platea di studenti una manifestazione in solidarietà proprio con la flottiglia”.

“A questo punto – ha detto – esprimo la mia grande solidarietà e preoccupazione per gli amici, ragazzi, giornalisti, ma anche deputati, anche del Movimento 5 Stelle, deputati di altri partiti del campo progressista per questa grande azione di coraggio”.

“È gravissimo – ha detto ancora – quello che sta succedendo in queste ore con gli attivisti della pace che portano aiuti, cibo e sono attaccati da Israele in un modo vergognoso. Abbiamo detto ieri che riconosceremo lo Stato di Palestina, come è successo anche in altre regioni d’Italia nel momento in cui saremo eletti presidenti alla guida della regione Calabria, perché è un atto di dovere morale, un segnale politico, soprattutto in questa situazione così grave, così grave dal punto di vista umanitario”.