Rendiconto sociale Inps, Falcomatà: ‘Un calabrese su due chiede prestiti per spese correnti’

L'allarme di Falcomatà sui salari: "Siamo un Paese che negli ultimi vent'anni non ha avuto aumenti di salari. L'Italia è ultima in Europa con la Grecia"

bilancio sociale inps

“È diventata una buona abitudine, per la nostra città, riunirci e incontrarci per ascoltare, leggere e interpretare i dati che emergono da questo bilancio sociale. Rappresenta un valore maggiore, perché non è un obbligo da parte dell’Inps, ma un gesto volontario di condivisione con la nostra comunità per trarne un elemento di discussione. Il quadro che emerge, anche dalla relazione del presidente Brilli, è un chiaro scuro di ciò che è anche l’attuale situazione regionale, un paradigma dell’andamento del Mezzogiorno se lo confrontiamo con altri dati che stiamo apprendendo in questo periodo”.

Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, intervenendo oggi alla presentazione del rendiconto sociale dell’Inps 2024 della provincia di Reggio Calabria.

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Calo demografico e salari bloccati: i dati Svimez e Banca d’Italia

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“Il rapporto Svimez – ha aggiunto Falcomatà – da un quadro ancora più negativo, in una proiezione più ampia che è quello del 2050, che è coerente ed in linea con i dati rispetto al calo demografico e con un aumento di spopolamento a cui va incontro la nostra area metropolitana e la città di Reggio, in una regione estremamente povera. Dati che non si discostano da quanto letto nel rapporto di Banca d’Italia, all’interno del quale emerge come un calabrese su due si rivolge alle banche non per richiedere finanziamenti per investimenti ma per spese correnti.

In questa cornice più ampia – ha affermato – la riflessione va indirizzata sul fatto che siamo un Paese che negli ultimi vent’anni non ha avuto aumenti di salari. Siamo ultimi in Europa, la prima è la Romania e l’Italia è insieme alla Grecia, l’unico Paese in cui negli ultimi vent’anni i salari non sono cresciuti.

Noi abbiamo un’economia, soprattutto al Sud, ed in Calabria particolarmente, basata molto sul lavoro dipendente, sul pubblico, ed ecco perché questo quadro diventa più complessivo. Mi auguro che da questa giornata e dalle relazioni – ha concluso Falcomatà – si possano trarre degli spunti da offrire al decisore politico per un’inversione di tendenza e commentare, in futuro, un quadro sicuramente migliore”.