Addio al giornalista Franco Calabrò: una vita per ‘il mestieraccio’

Dal “mestieraccio” nei giornali alla Figec-Cisal che aveva scelto con grande entusiasmo

Franco Calabrò x ()

È morto oggi, al Policlinico Gemelli di Roma, il giornalista Franco Calabrò. Aveva 84 anni e, dopo una vita trascorsa lavorando nelle redazioni di quotidiani e agenzie di stampa, aveva aderito con entusiasmo alla fondazione del nuovo sindacato dei giornalisti FigecCisal, del quale era promotore, fondatore e consigliere nazionale.

«Non credevo – aveva scritto per motivare la sua scelta – che, ormai all’età cosiddetta veneranda, sarei stato capace di emozionarmi, come è avvenuto in quella calda mattinata del 28 luglio 2022 al Senato, il giorno della presentazione ufficiale della Figec-Cisal, il nuovo sindacato dei giornalisti e non solo di essi. Conclusa per mia scelta la lunga esperienza all’Ordine nazionale – aveva spiegato – non pensavo, avendo iniziato quella che io definisco la mia quarta vita, di impegnarmi in altre attività che non siano quelle relative alle aziende di famiglia e alle proprietà in Calabria e in Umbria. Ma come non credere a Carlo Parisi, al suo entusiasmo, alla passione che da anni mette al servizio della categoria. E con me – aveva aggiunto – in questa impresa non facile hanno creduto tantissimi stanchi della ritualità della Fnsi del distacco tra la base dei colleghi e una realtà che ogni giorno ci appare in tutta la sua drammaticità. Eccomi caro segretario, amico di una vita, partendo dal Sud, dalla nostra Reggio Calabria. Non sono facile alle promesse, restio a prendere impegni alla distanza anche perché la corda che ci lega alla vita diventa ogni giorno più corta. Chiediamo al Signore – aveva concluso Franco Calabrò – di lasciarci il più a lungo possibile, personalmente di conservarmi la tua amicizia».

«Una corda – afferma Carlo Parisi – che, purtroppo, oggi si è spezzata lasciandoci il ricordo dell’entusiasmo e della passione di Franco che, nonostante la malattia, non ha mai rinunciato a garantire il proprio contributo di idee al nostro sindacato, ma soprattutto alla lunga, sincera e disinteressata amicizia che ci ha sempre legato. Una visione lungimirante, la sua, animata dal coraggio di mettersi in gioco sempre e comunque per supportare e sostenere i colleghi, soprattutto i più giovani e quelli meno fortunati».

Nato a Rieti il 20 ottobre 1941, Francesco Calabrò ha vissuto per tanti anni a Reggio Calabria prima di stabilirsi definitivamente a Roma. Giornalista iscritto all’Ordine del Lazio dal 1967 come pubblicista e dal 13 novembre 1974 come professionista, aveva iniziato alla Tribuna del Mezzogiorno, finendo la carriera alla Gazzetta del Sud. Ha lavorato al Corriere Mercantile, Il Giornale di Calabria, Oggisud, Agenzia Ansa, e ha collaborato con Il Giorno e i settimanali Oggi e Panorama e in Rai con le rubriche tv Linea diretta e Telefono Giallo.

Autore del libro “Il mestieraccio” (Media&Books editore), un racconto palpitante e senza dubbio
 coinvolgente su com’è cambiato il lavoro di giornalista e quanto sia difficile, oggi più di ieri, fare questa professione che richiede ancora passione, dedizione e tanti sacrifici, Franco Calabrò per tanti anni è stato assistente della Commissione d’esame d’idoneità professionale per giornalisti supportando tanti giovani praticanti che con lui avevano mantenuto un grande rapporto di amicizia e di stima tant’è che, quotidianamente, lo interpellavano per chiedergli consigli e suggerimenti.

La Figec-Cisal, con il segretario generale Carlo Parisi, il presidente Lorenzo Del Boca, la Giunta esecutiva, il Consiglio nazionale, il Collegio dei probiviri e tutti gli altri organismi nazionali e territoriali, in questo momento di grande dolore si stringe forte alla moglie Olga Mastronardi e ai figli Carmelo e Walter Antonio nel ricordo di un collega e un fraterno amico sempre disponibile, garbato e gentile.
Per sua espressa volontà, non saranno celebrati funerali, ma si terrà una funzione privata riservata alla famiglia. Come spesso ha fatto nella vita, anche per il suo congedo terreno, Franco ha scelto di uscire di scena in punta di piedi. Senza – come soleva spesso dire – “dare disturbo agli amici”. Gli amici che oggi salutano commossi il suo viaggio verso l’eternità.

Fonte: giornalistitalia.it