Accademia Belle Arti di Reggio Calabria protagonisti al “Rito della luce”

L'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria , ancora una volta, ha messo in risalto l’alto livello creativo dei suoi allievi

Si è conclusa domenica 23 giugno l’edizione 2019 del “Rito della luce” alla Piramide di Mauro Staccioli – 38° Parallelo a Motta d’Affermo (Me) – quest’anno dedicata al tema “Eresia della Bellezza” presso la fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti che ha visto coinvolti oltre trecento artisti, poeti e musicisti e migliaia di spettatori, con la direzione artistica della regista Linda Ferrante.

Cogliendo l’invito di Antonio Presti, l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria – nelle figure del Direttore Prof. Maria Daniela Maisano, del Vicedirettore Prof. Francesco Scialò, del Coordinatore del Dipartimento di Arti Visive Prof. Filippo Malice e del Coordinatore della Scuola di Scultura Prof. Giuseppe Cipolla – ha aderito all’iniziativa con il coinvolgimento degli studenti del biennio di pittura e scultura, i quali hanno realizzato un’istallazione di grandi dimensioni utilizzando esclusivamente materiali ecosostenibili.

Le studentesse Cinzia Canale, Angelica Tripodi, Ilenia Delfino, Vincenza Timpano, Claudia Serra e Silvia Provenzano, hanno realizzato, con grande merito e la collaborazione dello scultore Giuseppe Raffaele (ex allievo dell’Accademia di Reggio), una delle più suggestive e imponenti istallazioni della manifestazione. L’opera, dal titolo “La scelta”, ha come tema l’”Eresia della Bellezza” e il rimando al concetto del “libero arbitrio” in relazione al percorso umano che è orientato per natura alla ricerca di una dimensione estetica vitale. La bellezza appunto come “scelta eretica” in una società ottusa che accetta incondizionatamente l’estetica del “brutto” che ci viene propinata e imposta quotidianamente dal degrado imperante delle città.

L’opera ha una lunghezza di 9 metri ed una larghezza di 3 metri, è costituita da un parallelepipedo centrale, di dimensioni 3 metri x 2,50 metri, che sta a rappresentare quello spazio intimo dell’individuo negato dalla società, una sorta di “stanza dell’anima”. Da esso si diramano verso l’esterno dei fasci che creano un “corridoio di riflessione”, essi sono costituiti da una serie di fili di cotone bianco, che si raggruppano in un unico nodo piantato nel terreno a simboleggiare il radicamento dell’individuo nella società odierna. Ambo i lati della struttura sono aperti e funzionano da entrata ed uscita per i visitatori.

Il perimetro interno della struttura è interamente ricoperto di sale, simbolo di saggezza. Nella parte superiore dell’installazione, ai quattro angoli della struttura troviamo quattro fasce di teli bianchi che convergono al centro creando un unico fascio di luce, cui si aggiungono teli isotermici argentati, che pende sino al suolo all’interno dell’opera.

Oltre trecento artisti sono stati coinvolti – dice il mecenate Antonio Presti – per “moltiplicare la forza di un messaggio condiviso dalle arti, che si esprimono ciascuna con il proprio linguaggio ma che assumono le sembianze di una unica forza creativa, quella della purezza d’animo”.

Grande successo di un evento che rappresenta da molti anni un momento emozionante e significativo nel mondo delle arti visive in Sicilia, cui l’Accademia reggina ha saputo rispondere con la massima competenza e sensibilità artistica, mettendo in risalto l’alto livello creativo dei suoi allievi. Un’esperienza formativa e al contempo professionale che rappresenta il naturale percorso dello studente che aspira a entrare nel sistema e nei circuiti dell’arte contemporanea.