Aeroporto dello Stretto, Ripepi spacca il centrodestra: "Opere inutili, non siamo fessi"

Ripepi criticando aspramente gli interventi arrivati anche grazie al supporto di Cannizzaro di fatto spacca il centrodestra su un tema fondamentale come quello dello scalo reggino

Decisa replica di Massimo Ripepi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, sulla questione dell’Aeroporto dello Stretto. La scorsa settimana la presentazione in riva allo Stretto degli investimenti per 25 milioni in arrivo dal Governo, grazie ad un emendamento del deputato reggino di Forza Italia Francesco Cannizzaro.

Ripepi criticando aspramente questo tipo di interventi di fatto spacca il centrodestra su un tema fondamentale come quello dello scalo reggino.

Curioso come lo stesso destino abbia riguardato anche il Movimento 5 Stelle, con il vice ministro Castelli (presente alla conferenza stampa al fianco di Cannizzaro e il presidente Sacal De Felice) a commentare positivamente gli investimenti e la deputata Federica Dieni, dello stesso partito, a criticarli negativamente.

Il comunicato stampa emesso dal consigliere reggino di Fratelli d’Italia

“Sono quasi quattro anni che gridiamo nel deserto che Falcomatà ed il PD ridurranno Reggio a zerbino del tandem Catanzaro – Lamezia. L’altro ieri il Presidente della SACAL De Felice certifica il raggiungimento dell’obiettivo, dichiarando che l’Aeroporto dello Stretto insieme a quello di Crotone sono i cuginetti del grande aeroporto strategico di Lamezia.

Questi i particolari dell’ultima operazione di desertificazione del nostro aeroscalo. Venticinque milioni di euro conquistati dal centrodestra buttati al vento; anziché spostare l’aerostazione vicino ai binari della ferrovia per creare il collegamento diretto con il ferrato e generare un sistema intermodale ottimale al collegamento con Messina, i lavori previsti sono: il cambio del pavimento, il restyling dell’aerea condizionata, la recinzione e la ristrutturazione antisismica della struttura. Tutto come da programma per aiutare Lamezia e Catanzaro a ridurre la grande Reggio a “cuginetta” povera e bisognosa delle briciole che i parenti ricchi potrebbero eventualmente concederle.

Così ci ha voluto ridurre Giuseppe Falcomatà e la filiera del partito democratico, quando ha deciso di svendere la Città alla gestione unica degli aeroporti calabresi. Seguono il Sindaco tutti coloro che hanno sponsorizzato a vario titolo la SACAL quale soluzione al problema gestionale del nostro aeroporto.

All’indomani della conferenza stampa indetta da Sacal, arriva forte la replica di Massimo Ripepi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, che da anni segue con passione le vicende che vedono protagonista il “Tito Minniti”.

Lo scalo, dopo essere stato declassato ad aeroporto di interesse nazionale nel 2012, sta vivendo una parabola discendente e, da ultimo, è stato relegato a succursale di Lamezia Terme perché sotto gestione unica affidata a Sacal grazie alla creazione di un bando ad hoc.

“Arriveranno 25 milioni di euro per rimodernare l’infrastruttura e di questo siamo contenti (eppure resta ancora un mistero i 12 milioni di euro destinati all’ammodernamento dell’aerostazione nel 2012), ma il finanziamento rimarrà fine a sé stesso.”

Secondo Ripepi, infatti, le migliorie che verranno apportate in aeroporto (pavimenti, impianti di condizionamento, parcheggi, recinzioni ecc.) non serviranno a nulla se si considera che il Tito Minniti necessita piuttosto di essere collegato anche a reti ferroviarie e autostradali, come intuito invece per il mega aeroporto di Lamezia che grazie a cospicui finanziamenti avrà “la stazione ferroviaria dentro lo stesso aeroporto”, mentre a Reggio arrivano le briciole, inutili senza un’adeguata programmazione di rilancio per l’infrastruttura.

“Per il Tito Minniti ci hanno rifilato ancora il gioco delle 3 carte: dopo che il numero di passeggeri è arrivato ai minimi storici, ogni percentuale decimale positiva in termini di traffico è stata sbandierata come risultato di cui gioire. Noi non ci stiamo ad essere presi per fessi!” – denuncia il consigliere comunale di FDI che indica la soggezione alla gestione unica degli aeroporti calabresi una grave sciagura abbattutasi sulla città: ‘’De Felice, da buon manager, gestisce gli scali su politiche Lamezia-centriche.

E’ ovvio che non farà mai gli interessi di Reggio Calabria, che egli stesso definisce ‘cuginetta’ di Lamezia. Fa tenerezza vedere un integerrimo e valoroso uomo dello Stato che ha combattuto la mafia e la ‘ndrangheta, scappare dalle domande dei giornalisti per non avere risposte da dare.

Chi plaude alla gestione unica è nemico di Reggio perché ci ha consegnato a Catanzaro ed è complice di scelte che ci impoveriranno ulteriormente.” Il richiamo successivo è al recente progetto per il porto turistico di Lamezia Terme che ha già incassato il protocollo d’intesa degli enti interessati, ed emblema di strategie politiche che nel polo catanzarese stanno accentrando servizi, potere e ricchezza.

E per Reggio? Un progettino di livello scolastico presentato due giorni fa, snobbati sindaco e presidente Regione Calabria, e che si limiterà a “rinnovare gli arredi” mentre attorno continuerà il processo di desertificazione. Ma la soluzione resta sempre e solo una per Ripepi: liberarsi dei tentacoli di Sacal e costituire una società di gestione dello Stretto coinvolgendo la dirimpettaia Città metropolitana di Messina e i privati interessati.

Poi bisogna incentivare urgentemente la realizzazione del progetto “Mediterranean Life” che genererà una mega struttura turistica con annesso porto turistico che da sola porterà 6000 posti di lavoro e l’incremento di 2 milioni di passeggeri l’anno.

Da sola questa struttura da 300 milioni di euro, realizzata con soldi privati a pochi metri dall’aerostazione, salverà l’aeroporto dello Stretto e darà una seria speranza di vita alla nostra Città. “Noi non ci arrenderemo mai – conclude Ripepi – questa è la battaglia delle battaglie, con un aeroporto ridimensionato e di infima categoria non si potrà attivare alcuna politica di sviluppo. Siamo in guerra, se vinceremo avremo salvato in parte la nostra amata Reggio, se perderemo avremo fatto solo il nostro dovere di reggini innamorati della nostra terra”.