Aeroporto dello Stretto, Tramontana indica la via: 'E' il momento della concretezza'

Il Presidente della Camera di Commercio illustra i prossimi step per lo sviluppo del Tito Minniti e si smarca dalle critiche di Ripepi

L’aeroporto di Reggio Calabria prova ad uscire concretamente dalle sabbie mobili. I fari, adesso, sono nuovamente puntati sull’aeroporto dello Stretto, questa volta attraverso il tavolo interistituzionale di qualche giorno fa, che ha visto la presenza delle più alte cariche degli addetti ai lavori e non solo.

L’idea partita dall’ente camerale, infatti, si è aperta anche a sindacati e associazioni locali che intendono dare il loro contributo, tenendo sempre bene a mente che Sacal e Regione sono i due enti che si occuperanno della questione.

L’aeroporto dello Stretto torna sotto i riflettori

Qual è lo stato dell’arte in merito alla riqualificazione, quali e quanti sono gli investimenti che ne favoriranno la rinascita e quali gli ostacoli sul cammino e quali le soluzioni? Sono queste le principali domande a cui il tavolo Occhiuto-Tramontana-Franchini ha provato a dare una risposta.

Ninni Tramontana, Presidente della Camera di Commercio Rc, si è detto fiducioso e soddisfatto al termine dell’incontro con Occhiuto e Franchini, il secondo nel giro di poche settimane.

“L’iniziativa nasce in Camera di Commercio in sintonia con gli ordini professionali, enti del territorio e sindacati. Qualche settimana fa c’era stata una precedente interlocuzione alla Cittadella dalla quale è nata esigenza di venire a Reggio Calabria e dire lo stato dell’arte, gli investimenti che ci saranno e le difficoltà da affrontare.

Si tratta -ha spiegato Tramontana- di un’importante sinergia con le rappresentanze economiche del territorio che seguiranno questo percorso di rilancio. Il primo passo sono i fondi importanti messi in campo dalla Regione Calabria che speriamo portino i primi risultati.

Le compagnie aeree, dobbiamo ricordarlo, sono private e volano su un territorio solo se è attrattivo e ci sono i fondi, la Regione ha messo in campo 30 milioni di euro per lo scalo reggino assieme ai 15 milioni di euro degli oneri di servizio, con i bandi che saranno presto ripubblicati come annunciato da Franchini e Occhiuto”.

L’incontro che si è tenuto presso la Camera di Commercio è stato preceduto (e succeduto) dalle invettive quotidiane del consigliere di opposizione Massimo Ripepi, che ha attaccato apertamente Tramontana definendolo ‘traditore della città’.

Il diretto interessato si è svincolato dalla polemica, preferendo glissare rispetto alle considerazioni del consigliere di opposizione. Da capire se la rabbia di Ripepi sia scaturita dall’ ‘invasione di campo’ di Tramontana sull’argomento aeroporto o sia strategia mediatica con vista sulle prossime elezioni comunali, dove Ripepi si è già candidato da capo popolo ‘soldato semplice’ di un esercito civico di reggini, mentre Tramontana (ben consapevole delle tempistiche incerte) rimane guardingo dietro le quinte ma al contempo strizzando l’occhio alla possibilità di scendere in campo.

Il Presidente della Camera di Commercio illustra i prossimi step verso il tanto atteso rilancio dello scalo reggino e accantona la possibilità -avanzata proprio da Ripepi- di svincolarsi da Sacal e formare una nuova società di gestione autonoma.

“Ci auguriamo, come affermato da Occhiuto e Franchini, che per la primavera\estate 2024 si avrà una situazione completamente diversa dell’aeroporto dello Stretto.

L’interlocuzione va portata avanti con Sacal. Una eventuale nuova società sarebbe difficile da realizzare, i fondi necessari incerti e in ogni caso la concessione trentennale ad oggi è in mano a Sacal. Come sistema imprenditoriale abbiamo iniziato questo percorso, con la volontà di vigilare e incentivare il rilancio dello scalo reggino. La settimana dopo ferragosto -ha concluso Tramontana- si terrà il prossimo incontro, dove condivideremo il masterplan del Tito Minniti ma parleremo anche di intermodalità, collegamenti con la Sicilia e del nuovo progetto dell’aerostazione”.