Alfredo Auspici, l’artista reggino con due grandi amori: la musica e la Reggina

Il protagonista del "Chisti Simu" si racconta in una lunga intervista a twikie.it

Un amore viscerale per la propria città, una passione profonda trasmessa dal papà diventata amore puro, verso la Reggina. Alfredo Auspici è personaggio conosciuto a Reggio Calabria e non solo ed insieme al suo amico e collega di sempre, Franco Polimeni, conduce dal 1998 il famoso “Chisti Simu”.

Una bella intervista è stata realizzata dai colleghi di twikie.it, nella quale il cantante, cabarettista, l’artista, il comico ed anche giornalista reggino si racconta, partendo dalla sua passione per la musica, questi alcuni passaggi:

“C’è sempre stata musica nelle case in cui ho vissuto da bambino; mio nonno stornellava e passava da una chitarra al mandolino e poi “cuntàva”, cioè raccontava la sua vita .. i suoi momenti di gioventù passata… pizzicando le corde dello strumento che abbracciava e facendo un delicato sottofondo ai suoi racconti; mio padre scriveva sonetti e canzoni in vernacolo, per la maggior parte ironici.. insomma a casa mia il sorriso e la musica non mancavano mai come l’amore per le nostre radici, le nostre tradizioni emergevano sempre”.

Invece la tua passione calcistica per la Reggina?

“Nasce con me attraverso mio padre. Come tutti i bambini del mondo del resto. La Reggina, una passione infinita, come dico in “Sei tu” nasce da lì…”con gli occhi di mio padre ho visto.. Alaimo Mupo e Camozzi…” E’ una passione che si tramanda da padre in figlio, la squadra del cuore non è solo una squadra di pallone, ma è tuo padre, tuo figlio, tua madre che impasta polpette la domenica e poi te ne dà in un sacchetto na decìna perché tu non puoi mangiare a casa, ma devi correre allo stadio che c’è la partita.. “a Reggina è comu a famigghia” sì, la Reggina è come la famiglia ed è un componente essenziale della famiglia, come diceva una dolce vecchietta intervistata al “chisti simu” una trasmissione televisiva che va in onda dal 1998 realizzata assieme a Franco Polimeni (altro pazzo per la Reggina) con cui divido la passione amaranto fin da bambino”.

Della storia prestigiosa storia amaranto quali tra Dirigenti, Allenatori e calciatori hai amato di più?

“E come si fa a scegliere? Sono veramente infiniti i protagonisti amaranto da me AMATI… Voglio sicuramente ricordare il primo che mi affascinò quando, da bambino, mio padre per la prima volta mi portò a vedere la Reggina: Bruno Iacoboni, il nostro insuperabile portiere. Un eroe, per gli occhi di quel bambino; Bruno mi fece subito innamorare di quella maglia… per me era magico”.

Poi come fai a non dire Franco Iacopino: la STORIA amaranto; persona di grande spessore, punto di riferimento per tutti: dirigenti, calciatori e tifosi… l’ombelico del mondo amaranto insomma, che quando incontrava noi con la chitarra non poteva fare a meno di cantare “champagne” di Peppino di Capri perché “portava bene” insomma la Reggina sempre intesa come “festa”. Questo è “chisti simu”. Altri protagonisti? Da Poli (uno di noi) a Giacchetta a Possanzini, a Taibi a Belardi, a Pirlo, a Amoruso.. Nakamura… a Ciccio Cozza a Cirillo a PasinoAglietti.. e poi ai grandi presidenti da Lillo Foti, a Pino Benedetto a Matacena.. Ugo Ascioti…. Oreste Granillo (raccontato da mio padre) insomma… non posso scriverli tutti (mi perdoneranno gli altri)”.

Cosa ne pensi del nuovo corso della Reggina?

Luca Gallo rappresenta in questo momento storico qualcosa di veramente rivoluzionario. È rivoluzionario nel linguaggio, nell’approccio, nello sguardo.

La rivoluzione sta nel riaccendere il sogno, quel sogno che, ad esempio, andrebbe portato nelle scuole”.