Autismo a Reggio, la lettera di un genitore: ‘Ma i bambini, non erano tutti uguali?’

"Ma papà, io sono diverso dagli altri bambini? Sì, amore mio, per la scuola italiana lo sei" la denuncia del padre del bambino escluso dalle attività pomeridiane

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Quella che segue è la lettera ricevuta dalla redazione di CityNow da un padre di un bambino di otto anni affetto da autismo moderato.

Un racconto personale che mette in luce le difficoltà vissute quotidianamente dalle famiglie a causa dei disservizi della scuola, in particolare legati alla mancanza di assistenti educativi in una primaria di Reggio Calabria.

“Sono il genitore di un bambino di otto anni affetto da autismo moderato. Frequenta la primaria presso un noto istituto comprensivo nel centro di Reggio. Lunedì 29/09 avrebbe dovuto iniziare il tempo prolungato, quindi mensa e attività pomeridiane. Lui segue la programmazione della classe. In questi anni noi genitori abbiamo imparato a convivere con la disabilità di nostro figlio, affrontando diversi problemi, sofferenze, ma anche tante gioie. Le preoccupazioni, come per ogni figlio, sono tantissime. Tra queste, è inutile negare, affiora sempre quella che un giorno mio figlio tornerà a casa piangendo perché è stato escluso dai giochi dei compagni, è rimasto solo a fare merenda, o altro”.

La scuola che esclude

“Mi sono sempre chiesto – prosegue la lettera – come avrei reagito, cosa avrei potuto fare. Non mi aveva neanche sfiorato l’idea che ad emarginare mio figlio, a renderlo diverso dagli altri, a togliergli i suoi diritti sarebbe stata la scuola stessa. Ebbene sì, da lunedì lui tornerà a casa a fine mattinata, mentre i suoi compagni resteranno a fare lezione il pomeriggio. Il motivo? Mancano gli assistenti educativi. Di chi è la colpa? La scuola dice del comune. Avrebbe dovuto trovare una soluzione? A quanto pare no, in fondo cosa importerà mai se qualche bambino dovrà restarsene a casa per qualche settimana in barba a tutte le leggi sull’inclusione. E chi lo spiega ai bambini che loro non possono restare con i loro compagni? Ma non erano tutti uguali?

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