Caos a Villa, Falcomatà: ‘I sacrifici dei reggini non possono essere vanificati’ – VIDEO
"Non possiamo pagare l'irresponsabilità e l'incompetenza degli altri". Le parole del sindaco Falcomatà
25 Marzo 2020 - 15:54 | Redazione

“I cittadini di Reggio Calabria stanno facendo enormi sacrifici per rispettare i decreti e le limitazioni alla libertà personale per l’emergenza Coronavirus. I dati iniziano a darci ragione dato che, il numero dei contagi in città diminuisce giorno dopo giorno.
Tuttavia questi sacrifici non possono essere vanificati dall’irresponsabilità e dall’incompetenza degli altri. Quello che è successo a Villa San Giovanni è davvero surreale, una pagina nera di politica per le istituzioni di questo Paese”.
Il primo cittadino di Reggio non può esimersi dal parlare ancora della vicenda di Villa San Giovanni. Una situazione che ha creato non pochi disagi alla nostra città ma che, come spesso accade, non sembra interessare le forze più grandi di questo Paese.
“Ieri sera sono partite 150 persone, altre 80 sono ancora ferme al piazzale di Villa San Giovanni. È necessario e improrogabile che questi viaggiatori raggiungano, adesso, la Sicilia e le loro destinazioni anche se diretti in diverse città.
Si tratta di persone che sono partite o quando le normative erano diverse o violando le misure restrittive approvate dal Governo. È necessario applicare le giuste conseguenze come la quarantena obbligatoria e le sanzioni previste dal DPCM. Queste misure devono essere applicate nella destinazione finale dei viaggiatori, nella loro città di residenza, nella loro Regione”.
Falcomatà ribadisce con forza:
“Deve accadere qui e ora.
Ieri sera fino a tarda notte siamo stati insieme agli agenti della Polizia Municipale e Metropolitana per seguire le operazione di imbarco. Ringrazio le associazioni Nuova Solidarietà e Caritas che hanno previsto i pasti per le persone che ancora non conoscevano il loro destino. I nostri agenti sono sottoposti a turni stressanti ed estenuanti, ecco perchè anche oggi è importante rilanciare un appello.
Bisogna aumentare il numero dei tamponi e bisogna iniziare a farlo dalle persone più a rischio, penso agli agenti di polizia, i dipendenti dei supermercati, i corrieri, medici, infermieri, lavoratori per la raccolta dei rifiuti. Solo in questo modo avremo realmente conto del numero di contagi effettivi sul territorio”.
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