Sanità - Bortoletti, sub-commisario 'fantasma'. Azzarà: 'Forse qualcuno non lo vuole'

"Bortoletti sarebbe l'uomo giusto al posto giusto". La riflessione del segretario Uil sul mancante disco verde dei Carabinieri che darebbe il via all'incarico del sub-commissario

Sub-commissario si, sub-commissario no. Sembra esser quasi il gioco delle tre carte quello che vede coinvolto Maurizio Bortoletti, nominato come secondo uomo al vertice della sanità calabrese dal Presidente Roberto Occhiuto che, fino ad oggi, non ha ancora potuto adempiere al proprio ruolo a causa di un un cavillo burocratico. A commentare la vicenda, ai microfoni di CityNow, è stato il segretario provinciale Uil Reggio Calabria, Nuccio Azzarà, da sempre al fianco dei cittadini per ciò che riguarda le più importanti tematiche legate al mondo della sanità.

Bortoletti sub-commissario “fantasma”

Nominato lo scorso novembre, il colonnello Bortoletti, che tanto bene ha fatto in altre Regioni, come ad esempio la Campania e tanto bene potrebbe fare anche alla Calabria, non è ancora entrato nel pieno dei suoi poteri di sub-commissario. Il motivo? L’Arma dei Carabinieri dovrebbe rideterminare la posizione dell’impiego dell’ufficiale, dando così l’autorizzazione a lavorare per la Regione meridionale. Documento, però, non ancora pervenuto, nonostante sul calendario si sia passati dal 2021 al 2022.

I motivi di tale ritardo non sono ancora noti, anche se non sono affatto passati sottotraccia. Testimonianza ne sono i continui solleciti della stampa calabrese alle più disparate autorità, così come la question time dell’on. Wanda Ferro alla Camera. Il nodo è venuto al pettine si, ma non si è ancora capito come sbrogliarlo.

Azzarà: “Forse qualcuno non lo vuole”

“Ad avercelo al GOM come direttore generale”.

È così che esordisce il segretario UIL Reggio Calabria nel sentire il nome del colonnello che ha già dimostrato la sua dimestichezza in tema di sanità

“È stato in grado di bonificare la situazione disastrosa e debitoria in cui si trovava la città di Salerno”.

Nuccio Azzarà, però, oltre gli elogi, ha anche una teoria sul perché il sub-commissario non sia ancora a tutti gli effetti tale:

“Mi posso sbagliare, ma credo che l’Arma, viste le capacità umane e professionali di Bortoletti, gli abbia detto “se vuoi cimentarti in questa missione, forse faresti meglio ad andare in aspettativa e iniziare il nuovo incarico senza la divisa”. Per arrivare a tale riflessione ho i miei sospetti. Bisogna tener conto, infatti – ha aggiunto il segretario UIL – che quando parliamo di sanità, non parliamo di un universo in difficoltà, ma di un mondo dove scorre un fiume di denaro. Giusto per far capire si parla di 3,5 miliardi l’anno, cioè il 69% del bilancio della Regione. Qui scorrono interessi molteplici, affari, corruzione, massoneria, ‘ndrangheta.  È chiaro che Bortoletti sarebbe l’uomo giusto al posto giusto, si deve vedere se qualcuno lo vuole. Potrebbe essere il vero cambio di passo”.