'Bellissima e selvaggia': la Calabria su Vanity Fair

È l’ultima regione italiana ad dover essere ancora scoperta dal turismo di massa, all'estero lo hanno già intuito. Ecco la classifica, di Vanity Fair, di 11 imperdibili cose da fare in Calabria

“La Calabria è bellissima ma per ora lo sanno soprattutto i Calabresi”.

È questo l’esordio di un articolo pubblicato, oggi, su Vanity Fair che mostra, agli occhi degli italiani, la magnificenza di cui i meridionali sono già a conoscenza, ma che ancora non ha trovato il modo per farsi apprezzare da un pubblico ben più vasto.

“Per partire per la Calabria ho cercato informazioni online e offline, articoli, guide, consigli. E ho trovato davvero poco oltre le solite cose. Vai a Tropea, mangia la ‘nduja, Isola di Caporizzuto e Capo Vaticano. Qualche spiaggia e poco altro”.

La Calabria “bellissima e selvaggia” su Vanity Fair

Copertina Vanity Fair Calabria

Non è certo una novità che la Calabria, per turismo e molto altro, appaia agli occhi del mondo come il covo prediletto dei luoghi comuni, un po’ come la visione “americana” del Bel Paese, a metà fra pizza e mafia. La punta dello Stivale, però, è molto più di questo. È la culla di antiche civiltà che, in ogni angolo di questa terra, hanno lasciato il segno. È uno degli stendardi ancora tangibili della Magna Grecia, è natura incontaminata, bellezza inesplorata e da vivere.

“Non c’è letteratura – si legge ancora su Vanity Fair – e questo è solo un indice del fatto che la Calabria è l’ultima regione italiana ad dover essere ancora scoperta dal turismo di massa. Per fortuna, perché si può ancora evitare di distruggerla, evitando gli errori altrui”.

Eppure, la Regione non ha nulla da invidiare alle vicine di casa che, negli anni, hanno saputo plasmare le loro peculiarità fino a renderle accattivanti per il mercato. Forse è questo che ancora manca alla Calabria, quel savoir faire in grado di mostrarla bella agli occhi di chi ancora non è perdutamente innamorato.

“Tutti si riversano in Salento o in Sicilia alla volta di mete più battute (per poi cercare gli indirizzi più autentici in posti che di autentico hanno oramai poco). La Calabria invece no, per ragioni storiche ed economiche è rimasta tagliata fuori dalle esperienze da Instagram, dalla riscoperta degli stilisti, dai vip, dagli hotel di lusso e dalle catene internazionali”.

La descrizione della rivista italiana calza a pennello, fatta salva qualche sporadica eccezione. Basti pensare a quanto bene ha fatto la visita, qualche mese fa, di Jovanotti a Reggio Calabria che ha scelto Scilla e Gerace come palcoscenico del videoclip di “Alla Salute”. O la più recente e ancora in corso, visita di Richard Gere che, alla stampa locale, ha confidato di aver trovato nell’estremo Sud “gente ospitale e gentile”.

E invece la Calabria resta, perlopiù, “la meta di campani e pugliesi che «scappano» dalle loro coste affollate, di calabresi di ritorno a casa per le ferie, di camperisti e campeggiatori, di famiglie che si chiudono nei villaggi. Ma comunque di molta meno gente che nel resto del Sud: è quindi la destinazione perfetta per chi non vuole sentirsi un turista“.

Che tristezza, verrebbe da dire. Eppure le possibilità non mancano.

“Qui si può andare dal mare alla montagna nello stesso pomeriggio e cambiare anche di mare nel giro di un’ora, ma soprattutto ci si può immergere nella realtà locale, con le sue contraddizioni e il fatto di non essere una meta organizzata”.

Mentre in Italia, la Calabria fa fatica a decollare, all’estero hanno capito già da un po’ (come spesso accade, con qualche anno di anticipo) le infinite possibilità che questa terra è in grado di offrire.

“La Calabria è bellissima, all’estero lo hanno già capito infatti è stata iscritta dal Time nella List of the world’s 50 greatest places of 2022”.

Per questa ragione, Vanity Fair ha stilato una lista delle 11 cose imperdibili da fare, “che non hanno a che vedere con la ‘nduja, le cipolle di Tropea o i Bergamotti”.

11 cose imperdibili da fare

  1. Aspettare il tramonto all’Arcomagno di San Nicola Arcella;
  2. Andare in spiaggia a Palmi;
  3. Dormire in una tenuta agricola nobiliare;
  4. Passare la domenica in Aspromonte;
  5. Passeggiare sul lungomare di Reggio Calabria;
  6. Abitare il borgo abbandonato di Pentidattilo;
  7. Fare coast to coast in auto. La Calabria ha 800 km di spiagge, montagne alte 1900 metri e dista 9 ore piene da Milano. Ma la si attraversa in un’oretta. È lunga 300 km ma nel punto più stretto è larga solo 90.
  8. Da un lato, il tirrenico, è verde, rigogliosa, con il mare blu, dal alto ionico è brulla, pianeggiante lungo il mare, con spiagge sabbiose: nessun alibi per non fare cost-to-coast e scoprire i suoi due volti;
  9. Visitare i Giganti e le fattorie aperte della Sila;
  10. Ammirare l’arte pubblica a Catanzaro;
  11. Scoprire l’archeologia a Crotone;
  12. Scoprire i vini calabresi, che segnano la rinascita di una tradizione millenaria.

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