Da sogno a realtà: il successo del CAD LGBT+. 'Reggio città sempre più a misura di tutti'

Associazioni e istituzioni al tavolo per celebrare un successo reggino. Versace: "Invertiamo la tendenza delle discriminazioni LGBT+'

Una città “arretrata” in diversi (forse e purtroppo troppi) settori, può essere capofila nella lotta al rispetto dei diritti umani. Reggio Calabria ne è la dimostrazione plastica. Basti pensare all’adesione di Comune e Metro City alla rete READY, alla partecipazione attiva dell’amministrazione ai pride cittadini e, infine, al Centro Antidiscriminazioni LGBT+.

Un progetto, quest’ultimo, che nasce nel difficile periodo del lockdown dovuto al Covid e che prende vita a marzo 2022, a pandemia ancora in corso. Nel 2023 il centro antidiscriminazioni LGBT+ non è più un sogno nel cassetto, fortemente voluto da numerose realtà di Reggio Calabria, ma una concreta realtà che, in un anno di attività ha aiutato tantissimi giovani e meno giovani, contribuendo, anche, a educare e, in alcuni casi rieducare, la società.

E, proprio nella giornata internazionale contro l’omobitransfobia, tutti gli attori che hanno contributo alla nascita del centro, si sono riuniti attorno al tavolo per fare un bilancio delle attività di questi ultimi 12 mesi e rimarcare la necessità di diffondere, sempre più, la cultura di “una città a misura di tutti“.

La storia del CAD ed il bilancio del 1° anno di attività

Nato grazie al bando Unar, il centro antidiscriminazione LGBT+ ha registrato tantissimi accessi. Una notizia borderline, con due diverse chiavi di lettura a seconda di come si interpreta il dato. Da una parte, infatti, si tratta di una pessima notizia, perché le discriminazioni sono aumentate notevolmente e così anche le richieste di supporto psicologico per percorsi di riaffermazione di genere e ansia sociale legata a percorsi di coming out. Dall’altra un barlume di speranza per un servizio che, fino a poco tempo fa, era assente sul territorio regionale e che, ora, sta riscuotendo grande successo.

Alla domanda precisa di chi sono queste persone che interpellano questo servizio, Michela Calabrò coordinatrice del progetto, fatica a rispondere, perché gli utenti che, quotidianamente, si presentano al CAD appartengono ad un target ampio e diversificato.

“Ogni persona presenta percorsi di fragilità diversi e per ogni singolo caso si attiva una serie di interventi che spesso mettono anche in difficoltà perché sul nostro territorio manca una cabina di regia più ampia rispetto alla presa in carico dai servizi territoriali. Non è facile definire un target. Normalmente un professionista si specializza su una specifica area di lavoro (giovani e minori, persone con disabilità, migranti, persone fragili) e tratta casi che riguardano quell’ambito. La nostra equipe si trova a essere di supporto a chiunque ne faccia richiesta. Diventa perciò complesso assegnare dei caratteri generali a un’utenza tanto variegata”.

Calabrò: “Ricordo ogni persona che arriva da noi”

Un lavoro di certo, ma anche una missione. Il servizio portato avanti dal centro antidiscriminazione, con la collaborazione di Arcigay, Agedo, Comune di Reggio Calabria e Cinquefrondi e Città Metropolitana, si rivolge a tutte le identità LGBTI+ con situazioni di fragilità, emarginazione sociale, criticità familiari difficili, problemi sul lavoro e vittime di discriminazioni ma, ancora dati alla mano, “le persone più giovani risultano essere molto esposte e più vulnerabili”.

«Sono un’attivista e lavoro nell’area della progettazione sociale da diverso tempo – ha raccontato la Presidente Calabrò a CityNow – con gli anni ho imparato a non farmi coinvolgere dalle storie di vita che ci raccontano. E quando succede cerco di decomprimere il malessere, ricordo ogni persona che arriva nei nostri spazi. Noi, come associazione non abbiamo inventato nulla di nuovo: abbiamo solo raccolto i servizi già erogati dalla nostra realtà e li abbiamo messi a sistema, riorganizzandoli e coordinandoli. Il CAD è ad accesso libero e gratuito: forniamo un’assistenza che inizia con l’accesso allo sportello di ascolto, offriamo informazioni dettagliate, orientamento e sostegno, ma organizziamo anche consulenze individuali per avviare procedure di accesso ai servizi da noi erogati (sportello legale, psicologico socio-assistenziale ecc) o di orientamento ai servizi territoriali. Inoltre, abbiamo fortemente voluto continuare a fare formazione e contemporaneamente abbiamo avviato un nuovo servizio ex novo, ovvero lo sportello salute che eroga servizi con la collaborazione di professionisti altamente specializzati e con la collaborazione dell’ASP con la quale abbiamo organizzato il primo open day per il testing di HIV all’interno degli spazi del CAD».

Il fondamentale sostegno delle istituzioni

Istituzioni e associazioni sedute attorno ad un tavolo in occasione della giornata dell’omobitransofovia, rappresentano la forte volontà di una comunità di uscire dal suo stato “vegetativo” e guardare al futuro, attraverso tutte quelle attività da mettere in campo per il benessere, a 360°, indistintamente di tutti i cittadini di Reggio Calabria.

“Il nostro apporto, come istituzioni – ha ribadito il sindaco metropolitano Carmelo Versace – è fondamentale, perché riusciamo a parlare ad un pubblico più ampio, non solo a chi la vede diversamente da noi, ma anche a chi, magari, fino ad ora si era disinteressato al tema dei diritti. Credo fermamente che le persone siano in grado cambiare gli eventi e noi, oggi, abbiamo la possibilità e il dovere di provare ad invertire la tendenza delle discriminazioni contro la comunità LGBT+”.

Dello stesso avviso anche l’assessore Angela Martino, che ha ripercorso il rapporto di lunga data con Arcigay e Agedo che passa anche dall’adesione, in anticipo rispetto a molte altre città, del Comune e della Metro City di Reggio, alla Rete READY.

“Anche questa volta abbiamo risposto presente all’appello- ha spiegato la delegata alle politiche sociali – e non sarebbe potuto essere diversamente.  Spesso, gli amministratori si trovano soffocati dalle questioni programmatiche, ovviamente importanti, ma che non possono prescindere dalle tematiche sociali. Ci vuole il coraggio delle persone ed insieme faremo di certo passi avanti per il nostro territorio”.

Significativo anche l’intervento della dott.ssa Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute per la Regione Calabria che ha partecipato attivamente alle attività del CAD ed, oggi, ha preso l’impegno istituzionale di attivare un tavolo di concertazione tra gli enti per portare la cultura dell’antidiscriminazione nelle scuole.

In questi mesi ho avuto un’interlocuzione costante con Arcigay e Agedo. E posso affermare che la loro battaglia sarà anche la mia. Non si può più assistere ad episodi di discriminazione, da parte mia il massimo impegno e sostegno per sottoporre al governo regionale le istanze pervenute da questa riunione”.