Colori regioni, la Calabria ancora in bilico

Molte regioni hanno già il destino segnato. Sardegna e Calabria sarebbero le sole regioni invece ancora in bilico tra l'arancione e il rosso

Il weekend è arrivato. E in tempi di Covid e ‘cambio colori’ i cittadini si interrogano sul destino della propria Regione. Saremo rossi o arancioni? Oggi la Cabina di regia dell’Istituto superiore di sanità e del ministero alla Salute sancirà i nuovi colori.

L’Italia verso l’arancione

Per l’ufficialità manca ancora qualche ora, ma già da questa mattina, in base ai numeri dell’ultima settimana, in riferimento alla curva pandemica, è possibile tirare le somme di quelli che saranno i nuovi colori delle Regioni.

Secondo quanto riportato da Repubblica, in rosso, a causa dell’incidenza superiore a 250 casi per 100mila abitanti, resteranno Valle d’Aosta (415) e Puglia (257). Anche la Campania sarà nello scenario con più restrizioni,  ma a causa dell’Rt, che la settimana scorsa era superiore a 1,25. Lo stesso parametro manderà, probabilmente, in rosso la Sardegna che, fino a poco tempo fa, era addirittura in zona bianca.

Tra gli incerti, come spesso accade, ci sono Calabria e Sicilia. La prima già rossa da ben due settimane, anche se i dati iniziali risultavano al limite tra le due più alte fasce di rischio. La seconda già in arancione, ma con dati preoccupanti soprattutto a Palermo, con il sindaco che ha chiesto alla Cabina di regia di mettere in rosso almeno la sua città.

L’altalena della Calabria

Ci sarà una terza settimana in rosso?

Le probabilità, visto i numeri dei contagi dell’ultima settimana, in particolar modo quelli che riguardano la provincia di Cosenza, sono abbastanza alte.

I pareri che, invece, provengono dalle istituzioni, fanno drizzare le antenne ai cittadini, in particolar modo gli imprenditori che, a causa delle restrizioni, hanno dovuto abbassare le serrande delle loro attività fino a data da destinarsi e che, se tutto dovesse andare per il meglio, avranno giusto un paio di giorni, per organizzare la ripartenza dopo due settimane di stop forzato.

La zona rossa, in Calabria, sembra star stretta a tutti. Dal parrucchiere all’estetista, passando per il negozio di calzature o abbigliamento, finendo ai vertici istituzionali. Basta pensare che il Presidente facente funzioni ha annunciato un viaggio a Roma di cui, a diversi giorni di distanza, non si conoscono ancora i risvolti. “Chiedere al Governo la fine delle chiusure”, questo l’obiettivo della spola istituzionale tra il capoluogo calabrese e la capitale italiana. La richiesta avrà sortito qualche effetto?

Per quanto riguarda il mondo della politica, che dovrebbe avere il compito di garantire gli interessi del cittadino, al tour di Spirlì hanno fatto seguito le dichiarazioni alla Camera dell’Onorevole Cannizzaro. La mozione presentata dal deputato azzurro impegna il Governo a riconsiderare quanto prima i parametri che decretano la zona rossa, valutando una graduale riapertura già dalla prossima settimana, senza aspettare fine aprile, come attualmente previsto.

Nonostante l’esponente reggino abbia invitato i calabresi e gli italiani “a non demordere, ne usciremo, e saremo sicuramente più forti”, i dati sono tutt’altro che confortanti ed il passaggio in arancione sembra un miraggio.