Comunali Reggio, centrodestra in alto mare e (ancora) senza candidato ufficiale

In attesa dell'ufficializzazione del nome da parte della coalizione, sono cambiati gli scenari

Adesso non si può più tergiversare. Adesso che il Consiglio dei Ministri ha ufficializzato le date delle consultazioni elettorali (20 e 21 settembre) e che entro il 20 agosto si dovranno presentare le liste collegate ai candidati a sindaco, il centrodestra non può più prendere tempo.

Manca dunque poco più di un mese, per l’inizio ufficiale di quella che sarà la campagna elettorale più bollente degli ultimi anni. Una campagna che, per via dell’emergenza sanitaria, si svolgerà sotto il sole cocente di agosto e le più miti temperature settembrine.

Ma mentre alcuni sono già pronti ad intensificare la propria, la campagna elettorale del centrodestra appare sempre più in alto mare. Manca il nome, e mancano ancora le liste al di là delle intenzioni di ciascuno. I colonnelli della coalizione giurano che le cose stanno andando per come devono andare, ostentando ottimismo sul risultato finale. Ma c’è una larga fetta di elettorato e di protagonisti della politica locale che è scontenta di come stanno andando quelle “cose”. Uno su tutti, e non è certo da sottovalutare, è proprio Eduardo Lamberti Castronuovo, sedotto e abbandonato da quel centrodestra che aveva puntato forte sulla sua personalità e sulla sua eterna voglia di riscatto, ma che ha dovuto cedere il passo alle decisioni prese su scala nazionale che hanno affidato alla Lega il compito di indicare il nome del candidato sindaco.

Proprio ieri, nel corso della diretta di CityNow con il direttore dell’Istituto clinico “De Blasi”, è ritornato in auge il nome dell’avvocato Paolo Zagami. Una ipotesi per la verità tramontata in un battibaleno, visto che proprio ambienti vicini al carroccio lo hanno escluso categoricamente. Tuttavia Lamberti ha fatto notare come nell’ultimo mese, il centrodestra, e la Lega in particolare, avrebbe bussato alla porta di almeno sette persone. Tutte “di spessore e integerrime” ha assicurato il dottore (Pasquale Catanoso, Massimiliano Ferrara, Stefano Poeta per dirne alcuni), ma il dato è sintomatico di una incertezza che cova all’interno della coalizione. Che spesso fa circolare nomi diversi che potrebbero in qualche modo andare incontro a certe sensibilità. Come dimenticare il nome di Franco Sarica che, ad ogni consultazione, veste i panni, magari anche a sua insaputa, del candidato che unisce.

Da parte sua la Lega – che ieri sera ha fatto il punto della situazione – tiene in caldo il nome di Antonino Minicuci, che tra le risorse del carroccio, e nella volontà del leader Matteo Salvini, resta in pole position. Anche se le polemiche sulla carta d’identità dell’ex direttore generale del Comune di Genova, ha fatto saltare dalla sedia qualche politico di casa nostra.

Sembra invece tramontare, ma non può dirsi mai l’ultima parola in politica, l’ipotesi che condurrebbe ad Angela Marcianò che, nelle ultime settimane ha provato a sganciarsi dal binomio con la Lega. A sentire i suoi, mancherebbe solo l’ufficialità di una candidatura in solitaria, ma a sentire la diretta interessata, sempre molto riservata, lei non sarebbe neanche candidata. La pragmatica Marcianò, insomma, sarebbe in attesa di vedere i suoi sostenitori avere il coraggio di candidarsi al suo fianco. Sarebbe quindi alla ricerca di un cambio di rotta. Vorrebbe candidati motivati e non costretti a mettersi in lista o in cerca di qualche favore. Staremo a vedere.

Certo è che le trattative per la costituzione di un Polo civico, alternativo ai partiti tradizionali, vanno avanti spedite. Se Fabio Foti (M5s) ha messo sul piatto il ritiro della sua candidatura in caso di esito positivo, altri continuano a vedersi cercando di smussare gli angoli per una unione di intenti. L’incontro tra Lamberti, Marciano e Giuseppe Bombino (che continua a lavorare sottotraccia) è solo uno dei campanelli d’allarme che dovrebbe risuonare nelle orecchie dei leader di centrodestra. Perché un eventuale fronte civico, e trasversale, oltre che rappresentare la vera novità di questa tornata elettorale, rosicchierebbe voti soprattutto tra i delusi del centrodestra e i cittadini stanchi delle solite litanie partitiche.

D’altra parte, l’uscente Giuseppe Falcomatà, continua a giocare la sua partita, incassando il sostegno diretto e indiretto di tanti professionisti e non, puntando alla costituzione di numerose liste ed anche forti.